Attualità

Anno Santo: (non) ci siamo

di Eleonora Ciaffoloni -


Avremmo voluto concludere questo viaggio verso il Giubileo 2025 con le fatidiche frasi inflazionate che tanto vengono usate per eventi di grande portata come questo: “Tutto pronto per l’Anno Santo” o ancora “Ci siamo”. Eppure, non potremo farlo. Non perché il Vaticano non si sia preparato, anzi. È Roma a non essere pronta. All’apparenza potrebbe non sembrare: la Metro A ha riaperto (con orari normali), la Fontana di Trevi non ha più la passerella alla veneziana, la nuova Piazza Pia è stata inaugurata in pompa magna e sono state rinnovate via Ottaviano e Piazza Risorgimento. E non solo per questo, a mostrarlo sono anche le dichiarazioni del sindaco Roberto Gualtieri che annuncia, come da mesi, che tutti i lavori procedono “nei tempi”. Se nei tempi si intende “dopo il Giubileo”. Perché solamente il 31% del totale dei progetti (si parla, secondo Il Fatto quotidiano di 64 interventi terminati su 204) è stato portato a termine. Ciò significa che per tutto l’Anno Santo la capitale sarà (ancora e ancora) interessata da cantieri, stop, chiusure, restringimenti, blocchi, deviazioni. E non solo stradali. Perché a risentirne saranno sì le strade con qualche chiusura di buche qua e là. Ma anche i parcheggi non terminati (da quelli di Piazza Risorgimento e del Lungotevere Castello o ancora come la stazione del Pigneto o il Mercato Metronio) che continueranno a portare in strada la sosta selvaggia che tanto vorrebbe essere depennata da Caronte, l’auto a tre telecamere della Polizia Municipale. Cosa manca ancora alla nostra lista? Beh, il caro affitti. Per la frustrazione di fuori sede e di studenti universitari che per rimanere a Roma per lavoro o per studio dovranno fare appello al mercato nero per poter avere un tetto sopra la testa. I turisti, dal canto loro, dovranno mettere mano ai loro risparmi per poter trovare un alloggio per qualche giorno nella città eterna. Ma ciò che accomunerà tutti non è solo la fede (chi in Dio, chi in un’entità superiore che possa farli arrivare al lavoro in tempo), ma anche i disagi che la Roma, capitale, regalerà a cittadini e pellegrini. Ed è così, con fede, che dovremo sperare di avere pronto il tutto per la fine di questo Anno Santo, o almeno per il prossimo, quello straordinario del 2033. Una data da non sottovalutare, perché non rappresenta solamente l’ennesimo evento religioso, ma anche una opportunità per la città di Roma che per quando sarà, magari, potrebbe farsi trovare preparata. O almeno, non cantierizzata.


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