Ancora Toninelli, ma perché?
L'ex ministro Danilo Toninelli
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi, disgraziato e misterioso il Paese ove i media hanno bisogno di infliggersi la rinnovata notorietà di Danilo Toninelli per farsi aiutare a raccontare il declino dei 5Stelle. Emblematica figura del Movimento che 9 milioni di italiani hanno fatto entrare nella storia della politica italiana – tra loro li votò augurandosi che potessero “rovesciare il tavolo” l’attore comunista Ivano Marescotti “Preferisco il rischio alla merda politica degli ultimi anni”) – per assisterne oggi al funerale officiato da un Beppe Grillo autista di un carro funebre, perfino recensito da Alessandro Taffo che di becchini se ne intende.
Toninelli, oggi 50enne, laureato in Giurisprudenza ma pure ufficiale di complemento dei Carabinieri, liquidatore di sinistri e ispettore assicurativo, ancora ora viene definito un politico da Wikipedia. Lo divenne non a pienissimi voti – solo 9 preferenze 12 anni fa nella corsa delle Comunali a Crema – ma poi fu subito deputato fino a diventare ministro della Repubblica reggendo per tutti noi le sorti delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Non mi sembra all’altezza” disse di lui Matteo Salvini oggi a capo di quello stesso ministero, al suo fianco nelle riunioni a Palazzo Chigi da titolare del Viminale nel governo Conte. Gaffeur seriale per Il Sole 24Ore, Toninelli fece un po’ di confusione sul tunnel del Brennero, commentandolo prima della sua realizzazione ma pure tanto altro, come farsi fotografare sorridente nello studio di “porta a Porta” davanti al plastico del Ponte Morandi.
Due anni fa, marcato come tanti da quel doppio mandato un tempo soglia dell’oblio per tanti grillini abituatisi al poltronificio Italia, Toninelli lasciò la politica attiva per diventare tribuno comunicativo. Evidentemente ancora apprezzato da tanti se conserva una rubrica per la quale scomoderemmo per un commento, se fosse ancora vivo, il professor Pio Baldelli. Si chiama Controinformazione, un concetto nato proprio quando Toninelli era in fasce. L’informazione “dal basso”, teorizzava Baldelli. Un “basso” che Toninelli ancora una volta evidentemente confonde. Si mette le mani in faccia, dice qualche parolaccia, rivela che Conte lo faceva addormentare. I media gli vanno dietro, beati loro.
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