Ancora fuoco contro Unifil in Libano: feriti otto soldati austriaci
Otto soldati austriaci in forza al contingente Unifil sono rimasti feriti da un razzo lanciato a Camp Naqoura alle 12.58 di ieri, nessuno di loro in modo grave. A renderlo noto su X è stato Michael Bauer, portavoce della Difesa di Vienna, che ha parlato di abrasioni leggere e superficiali e assicurato che per nessuno dei militari sono state necessarie cure mediche di emergenza. Il ministro della Difesa Klaudia Tanner ha condannato fermamente questo attacco, invitando tutte le parti a cessare immediatamente i combattimenti nell’area attorno alle sedi delle missioni delle Nazioni Unite.
Non più tardi di venerdì scorso, il segretario di Stato americano Antony Blinken, durante una riunione con il primo ministro libanese Najib Mikati a Londra, aveva definito essenziali “l’incolumità e la sicurezza” del personale dell’Onu.
Sconfessati anche gli auspici del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto. “Ho avuto la garanzia che le forze armate israeliane, in qualunque modo, cercheranno di salvaguardare il contingente Unifil: ultimamente c’è stato uno spostamento verso nord, quindi di per sé la zona di combattimento si è allontanata da quella che era la zona dove opera il contingente Unifil, ma anche dell’intenzione israeliana ad andarsene via appena sarà possibile garantire che da quella zona del Libano non arrivino più attacchi sul suolo di Israele: nell’ultimo anno sono stati oltre diecimila i razzi lanciati da Hezbollah”. Così Crosetto dopo aver incontrato lunedì a Gerusalemme il suo omologo israeliano Yoav Gallant.
“Il futuro della missione Unifil, aveva proseguito il ministro, è quello di implementare la risoluzione Onu 1701, che nasce per garantire una fascia di rispetto al confine di Israele in modo tale che non potessero venire da quella fascia attacchi alla popolazione israeliana. Non è stato così negli ultimi anni, da quella zona sono arrivate decine di migliaia di missili su Israele. Va garantito nei prossimi anni che questa risoluzione sia applicata e che quindi non ci siano insediamenti di Hezbollah in quella zona e che ci siano solamente le forze dell’Onu e le forze armate libanesi, a garantire la pace e il fatto che fra i due Paesi non ci sia la guerra”.
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