Politica

Almasri, chi è il migrante che denuncia il governo

di Rita Cavallaro -


Il nuovo asso nella manica della sinistra per colpire il governo si chiama Lam Magok Biel Ruei: un migrante di 32 anni, rifugiato proveniente dal Sudan, che nei giorni scorsi era stato portato alla conferenza stampa in Parlamento da Fratoianni&Co, per lanciare accuse contro il generale libico Almasri e alimentare il clima di tensione contro l’Esecutivo, “reo” di aver rispedito a Tripoli il torturatore dei migranti, rilasciato dalla Corte d’Appello per un vizio di forma nel mandato di cattura emesso dalla Cpi proprio nel giorno in cui il capo della polizia giudiziaria libica era arrivato a Torino, dopo un tour in Europa di 12 giorni. “Sono stato torturato da Almasri e dai suoi miliziani, ho preso così tante botte che pensavo di morire”, ha detto in una serie di interviste, che si concludevano tutte con una domanda rivolta a Giorgia Meloni: “Com’è stato possibile riaccompagnare in Libia un sanguinario criminale ed assassino?”. Una testimonianza delle torture nelle prigioni libiche diventata ieri una denuncia ufficiale contro la premier e i due ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, perché, sostiene il migrante con lo status di rifugiato dal 2022, a causa della decisione del governo non potrà avere giustizia, e men che meno un risarcimento, per le riferite torture subite. Un esposto, presentato dal legale di Baobab experience Francesco Romeo, che segue la denuncia per favoreggiamento e peculato dell’avvocato Luigi Li Gotti, a seguito della quale il procuratore Francesco Lo Voi ha inviato a mezzo governo la notizia di iscrizione nel registro delle notizie di reato.


Torna alle notizie in home