Alleanze in Europa, Martusciello: “L’unico paletto per chi vede di cattivo occhio il Sud”
FULVIO MARTUSCIELLO FORZA ITALIA
“L’unico paletto per chi vede di cattivo occhio il Sud”. A dirlo Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo.
Si avvicinano le elezioni. Il modello Meloni sarà esportato in Europa?
No! Queste elezioni si svolgono col sistema proporzionale. Ogni partito, quindi, sarà lì con la sua lista e le sue idee. Il Partito Popolare Europeo è sempre stato nel governo dell’Europa. Essendo centrale, non se ne può fare a meno. Forza Italia, quindi, farà sicuramente parte anche del prossimo esecutivo.
Qualora il Ppe si allei con la destra di Le Pen, come vi comporterete?
Non sono cose che possono decidersi prima. Bisogna vedere il risultato elettorale e poi si stabiliranno le alleanze. Queste dipenderanno da accordi, che non passano certamente per le vicende italiane.
Detto ciò, qualche suo collega mette dei paletti verso le destre. Si ritrova sulla stessa linea?
L’unico paletto che mette Martusciello è contro chi vede di cattivo occhio il Sud. Se ci saranno forze che vogliono fare qualcosa a riguardo ben vengano, poco importa il loro colore. Il mio unico compito è occuparsi della campagna di Fi in Italia. Tutto il resto riguarda il segretario del Ppe. Non sono io a dover decidere.
Qualora anche i socialisti facessero delle politiche per il Sud si può anche riproporre un Von der Layen 2.0?
Adesso l’unico obiettivo è raccogliere quanti più voti possibile per Forza Italia. Il resto si vedrà dopo.
Fino al 2024, però, manterrete quel 10 per cento, su cui oggi vi attestano i sondaggi…
Dico sempre che i voti sono come gli abbracci dei miei figli. Non bastano mai. Non posso, pertanto, pormi limiti di percentuali.
La morte di Berlusconi, nei fatti, non ha provocato battute di arresto…
Assolutamente no! Gli italiani sanno bene cosa ha fatto Berlusconi per l’Italia, così come cosa ha fatto Tajani. Non possiamo, quindi, che conservare, anzi migliorare, le nostre percentuali in termini di elettorato.
Nella nuova maggioranza continentale, pertanto, puntate a essere determinanti?
Non c’è dubbio. Ogni partito sta in Italia nel governo con le sue identità e le sue battaglie. Stare in un esecutivo, poi, significa trovare dei punti di mediazione.
L’unica certezza è che l’Italia è stata abbandonata dall’Europa sui migranti…
Esiste un problema di solidarietà che deve diventare un obbligo giuridico. Su questo punto ci battiamo da tempo. Il dibattito sui migranti mi ricorda quello che c’era all’inizio del 2019 sul Covid. Sembrava, allora, che il Coronavirus fosse un problema solo italiano. Abbiamo, poi, scoperto che era una questione mondiale. Ho l’impressione che sull’immigrazione si ripropongano gli stessi errori.
È pronto a battere i pugni sul tavolo qualora fosse necessario?
Sono il parlamentare che si è dissociato di più dalla linea che ci veniva data dal Ppe ogni qualvolta si trattava di difendere gli interessi dell’Italia. Non mi sottraggo ad alcun tipo di battaglia pur di difendere la nostra nazione.
Tajani, intanto, dice in Italia no al ritorno della linea Salvini. È d’accordo?
Il tema vero è che esplosa l’Africa. Tra colpi di Stato, inondazioni, disastri e terremoti, questo continente è in grande difficoltà. La questione, pertanto, oggi è mondiale. Servono soluzioni diverse.
Sui tassi, comunque, non sembra che la Bce pensi tanto al nostro Paese?
La Bce continua a sbagliare. Lo abbiamo detto a più riprese e continueremo a dirlo. Così si va verso la recessione e la stagnazione dei consumi. È un errore politico clamoroso quello che si sta commettendo. Faremo sentire la nostra voce. Aspettiamo Lagarde in commissione economica per bocciare le sue proposte.
Ciò, però, non rischia di compromettere il vostro rapporto con la von der Layen?
Il rapporto è costante. Forza Italia è il punto centrale del Ppe e quest’ultimo è quello centrale del governo europeo. Votare noi significa scegliere chi guiderà l’Europa contando.
In tale ottica è possibile un’intesa con Renzi?
Stiamo lavorando con grande capacità per conquistare l’elettorato di Renzi. Matteo non ci interessa. Certamente non può assorbire il 10 per cento chi oggi vale il 2 per cento. È Forza Italia che può prendersi quel che resta di Italia Viva e non viceversa.
La nota post intervista dell’onorevole Fulvio Martusciello::
“Con Le Pen non abbiamo niente in comune. Nessuna apertura. La linea delle alleanze la decide il Ppe ed è stata molto chiara. Non abbiamo nulla in comune con Le Pen. Non c è nessuna possibilità di accordo”
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