Alle Olimpiadi delle polemiche c’è anche l’Escherichia coli
“La presenza di escherichia coli nella Senna, un’atleta ricoverata, la mancanza di aria condizionata nel villaggio olimpico che costringe una medaglia d’oro a dormire sul prato fanno di Parigi 2024 le peggiori Olimpiadi della storia”: non ha parole di circostanza per commentare la svolta “emergenza sanitaria” dei Giochi 2024 il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi. E poi avanza “il rimpianto per la decisione presa nel 2016 da Virginia Raggi per rinunciare all’organizzazione dei Giochi: Roma 2024 sarebbe stata meravigliosa”. Un azzardo: non possiamo dimenticare, infatti, che il Tevere non ha acque cristalline e, ad ogni Capodanno, sono sempre più rinunciatari o assai titubanti per questo rischio, piuttosto che per il freddo, i tuffatori pronti a lanciarsi nel fiume della Capitale.
Meno di una settimana fa qui da noi Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale, aveva lanciato un sommesso allarme circa le gare di triathlon che prevedono un tuffo nella Senna e che erano state rinviate a causa dei livelli di inquinamento sopra la soglia ammessa, dovuti alle piogge. “Innanzitutto la presenza in acqua di batteri fecali – spiegava -, come per esempio l’Escherichia coli, che può dare infezioni gastrointestinali con sintomi come diarrea e vomito. Ci possono essere, poi, infezioni della pelle e degli occhi per via del contatto con acqua contaminata. Questo può portare a eruzioni cutanee, infezioni oculari”. Per non dire della leptospirosi causata dai batteri delle urine dei topi.
Ieri, l’ombra più pesante su queste Olimpiadi che riservano ogni giorno una sorpresa extra agonistica. Il Belgio ha deciso di ritirarsi dalla staffetta mista di triathlon in programma nella Senna per quanto accaduto a Claire Michel, membro del team, che si è ammalata: è il primo caso di escherichia coli ai Giochi di Parigi. Michel aveva partecipato alla gara femminile di mercoledì, con la prova di nuoto andata in scena nella Senna. E così la qualità delle acque del fiume ha provocato la cancellazione di diversi allenamenti prima delle gare individuali e anche prima della staffetta che – il condizionale è d’obbligo – dovrebbe svolgersi oggi: la Senna è risultata troppo inquinata dopo la pioggia caduta negli ultimi giorni sulla capitale francese.
Un batterio che altera non solo l’organismo dell’atleta belga ma il prestigio dei Giochi, se non fossero serviti gli altri fatti denunciati per la qualità di alloggi e cibo degli atleti.
Una giornata passata a fare la conta, come nelle barzellette di una volta, dell’atleta svizzero che sta male, di quello norvegese in procinto di ritirarsi, di una scena mediatica ormai in preda alle fotografie degli atleti che gareggiano e poi vomitano, che i siti web specializzati in teorie complottistiche si rimpallano l’un l’altro. Ha faticato a smentire i fatti la portavoce di Parigi 2024, Anne Descamps: “Il nuoto di fondo nella Senna? Abbiamo un’altra sede come possibile piano di riserva perché non ci sono opzioni”. Le previsioni più logiche, però, portavano già ieri a considerare che le gare in calendario condurranno ad una epidemia dell’escherichia coli tra gli atleti.
Immediato, il commento del vicepremier italiano Matteo Salvini: “Andare in ospedale perché nuoti in una fogna non mi sembra rispettoso per gli atleti che si sacrificano per mesi”. Non poteva mancare l’infettivologo Matteo Bassetti che su X evidenzia di seguire pure Gianmarco Tamberi cui però rimprovera di indossare ancora la mascherina e Thomas Ceccon che ha dormito nel parco del Villaggio olimpico. Bassetti tira in ballo Louis Pasteur “padre della moderna microbiologia che si rivolta nella tomba. Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni”. E poi alza il tiro: “L’escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna. In quelle acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale, si possono fare incontri con rischi potenzialmente gravissimi”.
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