Ambiente

Allarme “lingua blu”, appello a Lollobrigida e Schillaci per vaccinare gli animali

di Angelo Vitale -


Ritorna con una prepotenza considerata ovunque preoccupante l’allarme “lingua blu” negli allevamenti italiani di ovini e caprini. Centinaia di focolai e migliaia di animali già morti a causa della malattia provocata dalla puntura di una zanzara che sta dilagando in Sardegna, Piemonte, Lombardia e Calabria ma anche, in maniera minore, in altre aree del Paese.

Coldiretti chiede l’avvio immediato di una campagna vaccinale mentre il quadro locale riferisce di Regioni che provano a fare da sole e dal Masaf non arrivano ancora provvedimenti o l’annuncio di una presa in carico della questione che l’opposizione, con particolareggiate motivazioni, pone direttamente al ministro Francesco Lollobrigida. Il sito web del Masaf, riguardo alla “lingua blu” custodisce ancora una circolare datata 23 anni fa, che illustrava come le Regioni dovessero affrontare la questione.

In Sardegna tutto l’Oristanese, centinaia i focolai, morti già decine di capi – è stato dichiarato dalla locale Asl “zona di circolazione virale”. “Al momento – si fa sapere – non ha alcun senso escludere territori comunali ancora indenni, ma vicinissimi ad aziende dove invece il virus della blue tongue si è già diffuso. Tutte le movimentazioni di animali della specie ovina, caprina e bovina, da vita, verso le zone non interessate dalla circolazione virale devono essere concordate con i servizi veterinari di partenza e destinazione con prenotifica o nulla osta di almeno 48 ore e le stesse movimentazioni sono subordinate al rispetto di alcune misure di riduzione del rischio, come il trattamento con l’insetto repellente e il successivo test”.

Sempre in Sardegna, chiarito che quest’anno non ci sono contagi da un sierotipo, quello numero 8, contro il quale era stata attuata una vaccinazione a tappeto nelle greggi. Purtroppo, è attivo quello numero 3, che ha trovato un terreno vergine per la sua diffusione. “Al momento – dicono all’Asl 5 – esiste un vaccino per questo sierotipo, ma non ancora autorizzato dal ministero della Salute”.

In Piemonte, un vertice in Regione ha fatto il punto sulla minaccia a un settore che conta 56mila caprini e 100 e 5mila ovini distribuiti in 5.300 allevamenti. “Chiederò al ministero dell’Agricoltura un sostegno a 360 gradi, e a quello della Salute di fare regìa a livello nazionale, di interessarsi con la Francia per avere la disponibilità di almeno 20mila dosi di vaccino e introdurre l’obbligo di immunizzazione anche sul cosiddetto “ceppo 3″ che è quello che si sta imponendo e che non vogliamo arrivi in Italia”, ha detto l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni.


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