Politica

Allarme di Confindustria sul caro bollette

di Redazione -


Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lancia l’allarme: il caro bollette legato ai costi dell’energia e il crollo della produzione industriale devono essere affrontati subito, per evitare gravi ripercussioni su crescita e coesione sociale. Orsini sollecita il governo e le forze politiche ad agire con urgenza, chiedendo un piano triennale per il settore e misure immediate, a partire da un intervento sul prezzo dell’energia, che grava pesantemente su imprese e famiglie. L’esecutivo è consapevole della criticità della situazione e sta lavorando a un decreto per contrastare il caro bollette. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che il provvedimento arriverà nelle prossime settimane. Inizialmente si era ipotizzato che potesse essere discusso già lunedì in Consiglio dei ministri, ma il testo è ancora in fase di preparazione presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e probabilmente slitterà. Tra le misure allo studio figurano la riduzione del divario tra il prezzo del gas sui mercati europei e italiani, la compensazione della tassazione sulle emissioni per i produttori di energia e il potenziamento dell’energy release, che garantisce elettricità a prezzi calmierati alle imprese energivore.

Orsini incalza il governo affinché agisca con “scelte rapide e nette” e chiede, oltre a un piano triennale di politica industriale, interventi immediati. Tra le priorità, la revisione del meccanismo di formazione del prezzo dell’energia per disaccoppiare gas e rinnovabili nelle bollette. Sul fronte degli investimenti, Confindustria propone l’ampliamento dell’Ires premiale e la riattivazione di Industria 4.0 con nuove risorse. Orsini mette in guardia anche sul rischio di perdere i 6,3 miliardi destinati a Industria 5.0, poiché gli incentivi risultano “troppo complicati” e necessitano di chiarimenti.

L’appello di Confindustria trova sostegno. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ne sottolinea l’importanza e invita la premier Giorgia Meloni a coinvolgere anche le opposizioni. Il Movimento 5 Stelle, con la senatrice Sabrina Licheri, accusa il governo di immobilismo. Anche i sindacati aumentano la pressione: la Cgil critica i mesi di inerzia e sollecita un intervento immediato, mentre la segretaria della Cisl, Daniela Fumarola, sostiene la necessità di ridurre le bollette ma chiede anche un confronto con le parti sociali per una politica dei redditi più strutturata. Il dibattito è aperto, ma la necessità di risposte concrete si fa sempre più urgente.


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