Alessandro Siani torna al Diana dove cominciò 20 anni fa
Alessandro Siani torna sul palco del Teatro Diana di Napoli, dove vent’anni fa ha avuto inizio la sua carriera. ‘Fiesta’, il primo spettacolo teatrale dell’artista napoletano, verrà riproposto in chiave moderna, riscritto e attualizzato. Siani debutterà il prossimo 25 dicembre, nel giorno di Natale, dallo stesso palco dove si esibì nel 2003, raccontando con la stessa verve comica degli inizi, ma con una veste nuova, le avventure comiche e irresistibili di alcuni personaggi, protagonisti dello show.
“Sono felice di poter avere la possibilità di raccontare vent’anni di me, della mia carriera, lì dove tutto è iniziato -dice Siani- Era il 2003 e per la prima volta concepii uno spettacolo non più da stand up comedy ma uno show teatrale più strutturato. Mi chiamavano ‘pazzo’ quando per la prima volta toccai con il mio piede una tavola del palcoscenico. ‘Un linguaggio troppo popolare che non si addice alla logica del teatro’, mi dissero. Inizialmente lo spettacolo fu accolto con scetticismo, ma nel giro di poche ore, non giorni, divenne un fenomeno che mi colse all’improvviso, uno tsunami di affetto che invase le strade, i vicoli, le piazze, salendo oltre Posillipo e conquistando l’Italia. Non potevo crederci!”.
Oggi, nel 2023, “sentivo l’esigenza e soprattutto la voglia di festeggiare e celebrare insieme al pubblico questo mio, anzi nostro spettacolo -continua Siani- perché sempre condiviso con la gente. E riportarlo in una veste nuova senza tradirne però gli aspetti comici che lo aveva contraddistinto. Come allora, ritorno a collaborare con Francesco Albanese, che ne fu complice e sodale di quel progetto avvincente, e come allora ritorno su un palco che mi ospitò, il Teatro Diana che dopo 20 anni mi accoglie ancora una volta a cuore e braccia aperte! Ci saranno sorprese, novità, ma assicuro che resterà intatta l’esplosione comica, il divertimento irriverente e la voglia di ricordare anche un periodo che ci vedeva sicuramente più giovani, spensierati e liberi da tante preoccupazioni”.
(Marika Pantè)
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