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Albania, arrestato l’ex presidente Meta: indagini su lui e la moglie

di Angelo Vitale -


È stato arrestato oggi a Tirana, su ordine della Procura speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata, l’ex presidente della Repubblica Ilir Meta, al momento non si conoscono i precisi capi di accusa nei suoi confronti. Meta è stato Capo dello Stato dal 2017 al 2022: in politica dall’inizio degli anni 90 ha ricoperto le massime cariche dello Stato: premier, presidente del parlamento e ministro degli Esteri. Attualmente è alla guida del Partito della libertà all’opposizione.

Tredici anni fa era stato costretto a dimettersi a seguito di uno scandalo di corruzione. Era stato infatti ripreso in un video mentre discuteva con un altro ex ministro dell’Economia di una tangente di 700mila euro e del 7% sulla costruzione di una centrale idroelettrica, vantandosi di aver influenzato perfino la Corte suprema circa questa iniziativa. Un anno dopo, la stessa Corte suprema albanese lo aveva assolto per mancanza di prove (il video venne dichiarato “falso”), tra le accuse dell’opposizione socialista.

Secondo quanto emerge dalle indiscrezioni pubblicate dai giornali albanesi, Meta è stato arrestato su ordine della Struttura Speciale Anticorruzione nell’ambito di un’indagine in corso sul suo patrimonio. Meta è stato oggetto di diverse indagini da parte dell’autorità, la più recente relativa ai suoi affari finanziari, incluso una attività di lobbying effettuata negli Stati Uniti.

L’autorità anticorruzione albanese indaga da tempo sia su Meta che sulla sua ex moglie, Monika Kryemadhi, anche quest’ultima sotto inchiesta. Kryemadhi, attuale deputata, è stata precedentemente interrogata sui pagamenti per attività di lobbying negli Stati Uniti, su vari interventi chirurgici e sulla verifica dei suoi beni. Oltre all’arresto di Meta, un’ordinanza del tribunale impone a Kryemadhi di comparire regolarmente davanti alle autorità. La Procura speciale ha registrato almeno tre procedimenti penali basati su denunce di cittadini e altri legati sia a Meta che a Kryemadhi. I procedimenti si concentrano su accuse di corruzione, riciclaggio di denaro e mancata dichiarazione dei beni.


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