Al via la campagna elettorale nella Francia della Le Pen
A candidature appena presentate per il voto legislativo anticipato del 30 giugno e del 7 luglio, la Francia è pienamente immersa in un clima elettorale che già ha riservato colpi di scena, sondaggi, prese di posizione e la parola alle piazze, per quel che può servire, con 640mila persone scese in strada a gridare l’allarme per un’onda di destra guidata da Marine Le Pen già accreditata dai sondaggi per un 30%. Mentre al partito di Emmanuel Macron viene assegnato solo il favore del 20% degli elettori e il presidente avrebbe deciso di rinunciare a presentare candidati in circa venti dei 577 collegi uninominali per appoggiare candidati gollisti, di sinistra o indipendentisti.
Per un giovanissimo politico, il Jordan Bardella punta di diamante della Le Pen, che mira alla poltrona di primo ministro, da registrare il ritorno in lizza del 24esimo presidente francese, Francois Hollande, candidato con i Socialisti (da sette anni si dedicava con una fondazione solo all’innovazione sociale). Mentre Marine Le Pen fa sapere che, all’esito di una vittoria del Rassemblement National di Marine Le Pen, non chiederà le dimissioni di Macron.
Giochi di desistenza per l’ultradestra: Reconquete, la formazione del polemista Eric Zemmour che ha al suo fianco la nipote di Marine Le Pen, Marion Marechal, non si presenterà in quasi metà dei seggi scegliendo di sostenere Nicolas Dupont-Aignan, presidente di Debout La France, una piccola sigla della galassia lepenista. Eric Ciotti presenta candidature unitarie con i lepenisti in almeno 62 collegi. In panne, dopo la sentenza che ha dato ragione a Ciotti, i suoi ex dirigenti che pure presentano 400 candidati.
Sul fronte della polemica e delle battaglie di opinione, che chissà quanto conteranno nell’urna e nella completa percezione degli elettori, il filosofo francese Bernard-Henry Lévy che ha raffigurato una Francia piegata all’idea di una cavalcata in stile italiano. E ha definito Le Pen come “una Meloni francese sommata a Salvini”. Anzi, indicando Bardella e Le Pen come Salvini e Meloni. E li ha accusati di fare campagna “come Salvini”, con soldi russi.
Contro il voto alla destra scendono in campo pure due bleus, anche se rimbrottati dalla Federcalcio contraria all’uso politico della Nazionale francese. Il primo è stato l’interista Marcus Thuram. Lo ha seguito, dopo poche ore, Kylian Mbappé, che dal primo luglio giocherà nel Real Madrid.
Torna alle notizie in home