Al via il I° Forum internazionale del Turismo: in agenda il Turismo delle Radici
Allo scopo di promuovere un’analisi sui risultati raggiunti in questo primo anno di Governo relativamente alle potenzialità ed alle prospettive del comparto, è partito oggi, venerdì 24 novembre il I° Forum internazionale del Turismo, durante il quale si confronteranno istituzioni nazionali ed internazionali, assessori regionali, rappresentanti di categoria ed operatori di settore.
Voluto ed organizzato dal Ministero del Turismo, all’evento, che si è aperto intorno alle 11.30 con i saluti istituzionali di apertura lavori e l’intervento programmatico della rappresentante del dicastero, la ministra Daniela Santanchè, prenderà parte, nella giornata di domani, anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Legame tra turismo enogastronomico e Made in Italy quale elemento attrattivo soprattutto per i viaggiatori altospendenti, rapporto tra turismo accessibile e fruibilità delle strutture ricettive e dei trasporti, sono i temi trattati nei panel nel corso della discussione odierna che si concluderà con una dibattito sul turismo delle origini, dal momento che il 2024, così come è stato designato lo scorso ottobre in occasione del TTG Travel di Rimini, sarà l’ “Anno delle radici italiane”.
Una tipologia di hospitality che, come stimato già nel 1997 dall’ENIT, aveva attirato nel nostro Paese circa ai 5,8 milioni di viaggiatori e che aumentò vertiginosamente nel 2018: undici anni dopo arrivarono in Italia circa 10 milioni di visitatori, generando un’entrata economica intorno ai 4 miliardi di euro.
Il Turismo delle Radici
Le storie di emigrazione, sacrificio e successo degli avi rappresentano, infatti, un punto di riferimento fondamentale per gli italo-discendenti residenti nei cinque continenti ed è proprio per tale ragione che la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie della Farnesina ha finanziato il progetto “Italiani all’estero, i diari raccontano” selezionando e digitalizzando circa 200 testimonianze raccolte nel fondo “emigrazione” presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, rendendole, così, consultabili dai turisti delle radici.
Pertanto, nella certezza che il turismo di ritorno costituisca una grande opportunità per tutte le comunità italiane residenti all’estero di rafforzare la propria l’identità culturale attraverso la riscoperta dei luoghi di provenienza dei propri antenati, ma, soprattutto, in considerazione dell’enorme bacino di utenza cui si rivolge questo segmento di mercato, saranno, molte le attività e le iniziative al riguardo, che saranno celebrate nel prossimo anno e che saranno oggetto di discussione durante l’odierno meeting.
Vale, infatti, la pena ricordare che i nostri connazionali emigrati nel mondo desiderosi di riscoprire e vivere pienamente le proprie origini tricolore, insieme ai loro discendenti, sarebbero circa 60-80 milioni e potrebbero generare un indotto annuo molto vicino agli 8 miliardi di euro, come emerge da un’analisi presentata al Ttg di Rimini, condotta da Confcommercio e Swg sulle comunità italiane di 8 paesi tra cui Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Regno Unito e Usa.
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