Agenti e polemiche, i club di Serie A stanno con Iervolino
Guerra agenti, i club stanno con la Salernitana. Le squadre di Serie A, nell’assemblea tenutasi ieri nella sede milanese della Lega, hanno convenuto su un paio di cose. Una più importante dell’altra. La prima riguarda il “no” alle offerte presentate dai broadcast per i diritti televisivi del campionato. Le società hanno preferito, dopo aver aperto le buste il cui contenuto rimane riservatissimo manco fosse il terzo segreto di Fatima, rigettare l’offerta e andare avanti. Se ne riparlerà tra una decina di giorni, nella seduta fissata per il 14 luglio prossimo.
Il secondo tema sul quale c’è stata una convergenza dei club, non meno importante della prima in termini di prospettiva, riguarda la battaglia che il presidente della Salernitana Danilo Iervolino ha lanciato contro lo “strapotere” dei procuratori dei calciatori. Il caso è relativamente fresco. Iervolino, in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, aveva annunciato di voler presentare ricorso alla commissione agenti contro Michele Giuffredi, che rappresenta gli interessi di due suoi calciatori, il portiere Luigi Sepe e il centrocampista Grigorios Kastanos. La “colpa” di Giuffredi sarebbe stata quella di sbilanciarsi, in un’intervista, sul futuro dei suoi assistiti. Per il presidente della Salernitana, qualcosa di simile a un affronto.
Iervolino ai presidenti di A: “Uniti contro gli agenti speculatori”
La sua iniziativa ha scatenato reazioni, anche piccate. Specialmente tra i colleghi di Giuffredi che hanno parlato, come Giuseppe Galli presidente di Assoprocuratori, di “polemica basata sul niente” non prima di aver ribadito che “quello che ha fatto Giuffredi è legittimo ed è il suo lavoro”. Sarà, ma ai colleghi di Iervolino la “polemica” è parsa fondata. E a confermarlo sono state le parole pronunciate ieri dal presidente della Lega Calcio, Lorenzo Casini, che a domanda diretta ha risposto che “c’è stato un consenso generalizzato rispetto a quello che ha prospettato la Salernitana”. E dunque ha riferito che “è stato detto che in alcuni casi si assiste a posizioni degli agenti che invadono le sfere di competenza della società e della dirigenza, con decisioni o ipotesi che non competono all’agente bensì alla società”. I club, insomma, vogliono avere il pieno controllo dei loro asset aziendali. Che, nel caso delle società calcistiche, sono, appunto, i calciatori e le loro prestazioni. Casini ha stemperato tirando in ballo un altro argomento delicatissimo per il pallone tricolore: “Il tema è molto discusso, come per le plusvalenze: non è l’uso ma l’abuso”.
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