Esteri

Affari di famiglia: Joe Biden grazia il figlio Hunter

Joe Biden ha concesso la grazia al figlio Hunter, sconfessando tutto quello che aveva detto meno sei mesi fa. A due mesi dall’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, il presidente uscente (ancora per poco) ha annunciato il provvedimento che annulla le condanne penali, per possesso illegale di un’arma e per reati fiscali, a carico del suo discusso pargolo.

L’atto di clemenza firmato da Biden padre è “pieno e incondizionato”, vale a dire che non copre solo le due condanne, per le quali erano attese le sentenze il 12 e il 15 dicembre, ma anche qualsiasi azione penale futura relativa ad azioni che vanno “dal gennaio 2014 al dicembre 2024”. Un colpo di spugna in piena regola, basato su un doppio standard, che potrebbe avere l’effetto di un boomerang per le truppe “giustizialiste” dei Democratici americani.

Nell’annunciare la grazia, Joe Biden ha detto che Hunter è stato “perseguito in modo selettivo e ingiusto”, solo perché suoi figlio, sostenendo che “è stato trattato diversamente” da persone incriminate per gli stessi reati. “Nel cercare di colpire Hunter, hanno cercato di colpire me, e non c’è ragione di credere che questo si fermerà qui, quando è troppo è troppo”, ha proseguito l’anziano ex leader, ricordando che il figlio, “è sobrio da 5 anni e mezzo, nonostante i continui attacchi e le incriminazioni selettive”.

Secondo la Cnn, che ha citato fonti informate, il presidente ha scelto “di agire da padre e preferire la lealtà alla famiglia alla tutela della sua eredità politica”.

Stando alla ricostruzione fatta dall’emittente, la riunione dello staff della Casa Bianca è stata convocata sabato, poco prima che Biden partisse da Nantucket, l’isola turistica del Massachusetts dove ha trascorso il lungo ponte di Thanksgiving con la moglie Jill, il figlio Hunter, accompagnato dalla moglie Melissa e il figlio Beau, e la figlia Ashley.

Dopo l’ufficializzazione del provvedimento, Ashley ha pubblicato su Instagram un messaggio di ringraziamento: “Grazie, papà! Quello che hanno cercato di fare a mio fratello è crudele e politicamente motivato”.

Per Politico, si è trattato di “un diabolico scherzo a Washington, un agguato della notte di domenica con l’obiettivo di creare imbarazzo e shock, un ricco dono per tutti quelli che vogliono far saltare il sistema di giustizia come lo conosciamo e sostiene che il governo è un club che fa gli interessi delle elite ipocrite”.

La mossa ha provocato la reazione del presidente eletto Trump. “Un abuso e un fallimento della giustizia”. Così Donald Trump ha definito quanto accaduto. “La grazia concessa da Joe ad Hunter comprende anche gli ostaggi del 6 gennaio che ora sono in prigione da anni?”, ha scritto il tycoon su Truth Social, riferendosi ai suoi sostenitori che sono stati condannati per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.

Il portavoce del magnate, Steven Cheung, ha diffuso una dichiarazione in cui, senza fare riferimento all’azione di Biden in favore del figlio, si accusa l’amministrazione uscente democratica di “uso politico della giustizia”.

“La fallita caccia alle streghe contro il presidente Trump ha provocato come il dipartimento di Giustizia controllato dai democratici ed altri procuratori estremisti siano colpevoli di uso politico della giustizia – ha tuonato – il sistema deve essere corretto e ristabilita l’equità dei processi per tutti gli americani, e questo è quello che farà il presidente Trump non appena tornerà alla Casa Bianca”.

Non sono mancate le critiche anche dai “suoi”. “Anche se come padre certamente comprendo il naturale desiderio di aiutare suo figlio graziandolo, solo deluso dal fatto che abbia messo la famiglia prima del Paese”, ha osservato Jared Polis, il governatore democratico del Colorado, su X.

“Questo è un precedente negativo che potrebbe essere abusato dai prossimi presidenti e purtroppo macchierà la sua reputazione”, ha poi aggiunto. “Rispetto Joe Biden, ma penso che questa volta abbia sbagliato” gli ha fatto eco il deputato dell’Arizona, Greg Stanton.