Adolescenti, allarme droga: la morte di Nora un monito
Donald Trump dichiara guerra al Fentanyl, un analgesico prodotto da sintesi chimica considerata la droga più mortale al mondo perché solo nel 2022 avrebbe ucciso 73 mila persone negli Stati Uniti, ma l’allarme in Europa, e non solo, per l’abbassamento dell’età a cui si inizia a far uso di stupefacenti è generalizzato. La morte a San Bonifacio nel Veronese pochi giorni fa della 15enne Nora (nella foto), pare stroncata da un mix di sostanze stupefacenti, per la quale sotto inchiesta è finito un 30enne tunisino, fa risuonare il disagio degli addetti ai lavori. Stefano De Lillo, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma, è preoccupato perché il “Fentanyl è ormai in Italia e se il il neo presidente degli Usa decide di scambiare i dazi con Messico e Canada con il controllo del fentanyl, ritardando di un mese la loro introduzione, vuol dire che in Nord America è percepito come un grande problema”. Gli fa eco lo psicoterapeuta vicentino Lino Cavedon, già dirigente sanitario, che studia il fenomeno giovanile: “Troppi ragazzini si rifugiano sempre di più nelle forme di compensazione. Si abbassa l’inizio dell’uso delle droghe perché la precocità dilagante è stimolata anche dall’abuso dei social. Così come diminuisce l’età degli anoressici. Del resto, registriamo che il 15-20% degli studenti delle medie hanno le prime esperienze sessuali.”. Gli adulti, dunque, devono prenderne atto e anche la politica deve affrontare con forza il disagio giovanile diventato ormai emergenza. “Temiamo che anche in Italia – aggiunge il dr. De Lillo – vi sia un pesante ingresso del fentanyl sotto forma di liquidi e pasticche, facile da smerciare. A favorirlo anche il mercato del web che ti fa arrivare il fentanyl direttamente a casa”. L’ordine dei Medici di Roma lancia un corso di formazione a distanza “per studiare e far conoscere gli effetti dannosi e devastanti del fentanyl, nuova droga di sintesi finora sconosciuta nel nostro Paese proprio al mondo sanitario”. Sul dramma di Nora indaga la magistratura di Verona, perché tra le ipotesi al vaglio è che fosse stata “venduta” dagli spacciatori fino al doloroso epilogo in un appartamento abbandonato dell’Ater dove da tempo si incontravano giovanissimi con adulti per consumare droga e fare sesso. “La facevano prostituire e in cambio dei soldi le davano dosi di cocaina”, denuncia la madre. Nora sembra che attorno ai 12 anni fosse entrata in contatto con il mondo della tossicodipendenza. Ragazza fragile, con alle spalle una famiglia che non aveva saputo sostenerla, aveva affrontato un mondo molto più grande di lei che l’aveva stritolata. Al presidio di Verona, domenica scorsa, organizzato da parenti e amici in cui è stata ricordata la ragazza, ha partecipato anche don Antonio Coluccia, sacerdote pugliese che ha fondato l’Opera San Giustino, che si batte contro il racket della droga e le infiltrazioni mafiose a Roma, e per questo vive sotto scorta, il quale dice con determinazione che “la droga è un bluff, non dà futuro e rubai i sogni di chi ne fa uso, soprattutto se giovanissimi” . Ieri pomeriggio alle 14.45 in tanti alla moschea di via Bencivenga Biondani, a Verona, hanno voluto salutare per l’ultima volta la sfortunata 15enne e hanno reclamato “giustizia per Nora, tradita e venduta per droga”. “Se le famiglie che hanno situazioni di malessere aumentano – osserva Cavedon -, giocoforza a subirne le più pesanti conseguenze sono i ragazzi. Famiglie composte da adulti fragili e approssimativi, che non hanno contenuti e progetti importanti di vita, fatalmente diventano un humus fertile per minori in balia del disagio”. È di questi giorni la notizia che in Scozia, che è la nazione britannica con il maggior numero di morti per overdose, ha aperto la prima stanza di consumo controllato di droga, la cosiddetta “stanza del buco”, di cui c’è già esperienza in Francia e Svizzera. Il premier Keir Starmer esclude di farlo in Inghilterra e Galles, fatto sta che mai come in questo momento è stato innalzato, anche per merito di Trump, l’allarme mondiale sul consumo di droga diventato un’autentica emergenza. E a patirne sono i ragazzi.
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