Attualità

Addio a Rino Tommasi voce di boxe e tennis in tv

di Angelo Vitale -


L’eco di “Bongo, bongo, bongo” rimbalza nei tg e sui social che ricordano la scomparsa di Rino Tommasi, morto a 90 anni. La versione italiana di un motivetto americano che usava, insieme con il suo inseparabile compagno delle telecronache del tennis Gianni Clerici, per aprire i loro interventi su Tele+ e Sky Sport. Giornalista di razza, ma non solo. Di sport, ma non solo: vinse un premio per aver intervistato Henry Kissinger. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sull’organizzazione dello sport, negli anni ’60 divenne il più giovane organizzatore pugilistico al mondo, trascinando fino a 15mila persone per eventi non rilevantissimi nel Palazzo dello Sport di Roma che grazie a lui divenne più importante degli impianti di Milano.

Negli anni ’70 diventò una delle firme di punta della Gazzetta dello Sport per cui scrisse per oltre 4 decenni. Negli ’80, grazie all’intuito di Silvio Berlusconi, guidò l’informazione sportiva del nascente Canale 5 abituando i suoi telespettatori a sport fino ad allora considerati minori rispetto al calcio. Dieci anni dopo passò a Tele+ ma furono indimenticabili pure le cronache sportive che commentava per Tv Capodistria. Fu la voce di boxe e tennis, di cui era stato campione universitario per quattro volte, grazie ad una conoscenza enciclopedica: aveva assistito ad almeno 350 match valevoli per qualche titolo mondiale di pugilato e a 150 tornei del Grande Slam. “Maledette classifiche”, il suo libro. Da Rino Tommasi il racconto di sport che da più di qualche decennio sono solo business. “Ci pagano – diceva – per svolgere un lavoro per il quale pagheremmo noi”.


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