Attualità

Addio a Cesare Ragazzi: icona tv, sdoganò il trapianto di capelli

di Dave Hill Cirio -


E’ morto ieri pomeriggio a 83 anni per un malore nella propria abitazione di Bologna l’imprenditore e volto tv Cesare Ragazzi. Da giovane fu chitarrista e seconda voce nella band I Vagabondi, negli anni ’80 diventò famoso per l’invenzione del metodo per risolvere la calvizie, un trapianto di capelli non invasivo applicato direttamente sul cuoio capelluto, che egli stesso definiva un “parrucchino di capelli naturali”. Grazie agli spot tv arrivò ad aprire in Italia 80 centri, vantando tra i suoi clienti anche Lucio Dalla.

Lascia la moglie Marta e i tre figli. Era diventato celebre per l’invenzione e la promozione pubblicitaria di una protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto. Quando, nel 2009, la sua società fu dichiarata fallita dal tribunale di Bologna, aveva aperto ben ottanta centri in Italia e otto all’estero, partendo da un piccolo laboratorio in Valsamoggia.

Alla fine degli anni Sessanta, Cesare Ragazzi aveva cominciato a perdere i capelli e si mise a studiare il problema della calvizie. Riuscì così ad inventare la protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto. Poi entrò rapidamente nell’immaginario degli italiani, favorito dallo sviluppo delle televisioni commerciali e dal favore raccolto anche in una televisione pubblica che cerca di innovare i suoi programmi nel tentativo di combattere le strategie delle tv concorrenti. Indovinatissima la sua scelta di mettersi in primo piano, fu il terzo imprenditore italiano a pubblicizzare la sua azienda con la propria immagine, dopo il dottor Nicola Ciccarelli (parafarmaceutici) e Lamberto Gancia (vini e spumanti) che avevano marcato le campagne pubblicitarie dei decenni precedenti. Grazie a un’indovinata campagna pubblicitaria, a partire dagli anni Ottanta fu ospite in diverse trasmissioni televisive tra cui Quelli che il calcio, Passaparola, Torno sabato…e tre di Giorgio Panariello. Lo slogan pubblicitario utilizzato negli spot televisivi (Salve… sono Cesare Ragazzi!), divenne un tormentone e la chiave della sua fortuna imprenditoriale.


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