Torino

Accademie di Filiera del Piemonte e imprese contro lo spreco alimentare

di Redazione -


Le Accademie di Filiera del Piemonte e le imprese uniscono le forze per trasformare la lotta allo spreco alimentare in un’opportunità di innovazione e sostenibilità. Formazione, ricerca e nuove strategie di valorizzazione dei residui agroalimentari promuovono una cultura antispreco, rafforzano il tessuto imprenditoriale e tutelano l’ambiente.

Questi temi sono stati al centro dell’incontro “Lo spreco alimentare: strategie per il recupero e la valorizzazione”, tenutosi oggi al Grattacielo della Regione Piemonte. L’evento, promosso dalla Regione Piemonte e da CIOFS-FP Piemonte ETS, ente capofila delle Accademie, ha visto la partecipazione della vicepresidente regionale e assessore alla Formazione professionale Elena Chiorino, della presidente delle Accademie “Agrifood” e “Turismo e Montagna” Silvana Rasello, di imprese innovative, dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e del Settore Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro.

Formazione e imprese per una sostenibilità concreta

“Le Accademie di Filiera del Piemonte rappresentano uno strumento strategico per formare le nuove generazioni e supportare le imprese nella sfida della sostenibilità reale, che deve essere ambientale, economica e sociale” – ha dichiarato Elena Chiorino. “La lotta allo spreco alimentare non è solo una questione etica, ma un’opportunità per innovare e creare valore. Investire nella formazione significa dare ai giovani e alle imprese strumenti concreti per un futuro sostenibile.”

Anche Silvana Rasello ha sottolineato il valore della collaborazione tra i diversi attori coinvolti: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo. Questo è lo spirito delle Accademie, capaci di creare connessioni sistemiche che generano valore.”

Dati e innovazioni per ridurre gli sprechi

Secondo Giuseppe Zeppa, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ogni anno il 40% della produzione alimentare globale, pari a 2,5 miliardi di tonnellate di cibo, va perduto. In Italia, lo spreco annuale ammonta a circa 20 milioni di tonnellate, con un aumento del 7% rispetto al 2023.

Una risposta innovativa a questo problema è il biowaste upcycling, approfondito da Elio Dinuccio dell’Università di Torino. Questa tecnica consente di trasformare i residui agroalimentari in prodotti di maggiore valore, riducendo i costi di smaltimento, creando nuove filiere produttive e migliorando l’efficienza ambientale ed economica.

Le Accademie di Filiera: un modello per il futuro

Dal loro avvio nell’ottobre 2024, l’Accademia Agrifood ha erogato 29 corsi coinvolgendo 162 partecipanti, mentre l’Accademia Turismo e Montagna ha organizzato 17 corsi per 113 iscritti. Le iniziative si concentrano soprattutto sulle micro e piccole imprese, che costituiscono il cuore del settore agroalimentare e turistico.

Un esempio virtuoso è il Biova Project, nato a Torino nel 2019. Grazie a questa iniziativa, il pane invenduto viene recuperato e utilizzato per produrre birra, riducendo del 30% l’uso di malto d’orzo e limitando le emissioni di CO2.

La formazione gioca un ruolo chiave anche nel settore della ristorazione. Il progetto Foster, presentato da Silvio Barbero dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha coinvolto 6.500 operatori del settore, riducendo gli sprechi del 9% nei ristoranti aderenti.

Le Accademie di Filiera si confermano un modello di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità. Attraverso la formazione e la collaborazione con le imprese, stanno creando una cultura antispreco capace di generare impatti concreti sul territorio, contribuendo alla costruzione di un sistema produttivo più sostenibile e competitivo.

Per maggiori informazioni: www.accademiepiemonte.it

ilTorinese.it


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