Ambiente

A Trieste un grosso branco di barracuda boccagialla nella riserva di Miramare

di Gianluca Pascutti -


Un avvistamento straordinario ha sorpreso gli appassionati di subacquea e i biologi marini a Miramare di Trieste: un grosso branco di barracuda boccagialla è stato avvistato nelle acque cristalline della riserva marina. Questa specie, scientificamente conosciuta come Sphyraena viridensis, è caratterizzata dalla sua lunga silhouette affusolata, le pinne dorsali ben separate e, come suggerisce il nome, dalla tipica colorazione giallastra della bocca, (da non confondere con il luccio di mare Sphyraena sphyraena). L’avvistamento, avvenuto nei pressi della Riserva Marina di Miramare, ha destato grande interesse per diversi motivi. Innanzitutto, la presenza di un branco così numeroso è un fenomeno piuttosto raro per il Golfo di Trieste, dove i barracuda sono solitamente osservati in piccoli gruppi o come individui solitari. Gli esperti ritengono che l’aumento delle temperature marine e i cambiamenti delle correnti possano aver favorito la migrazione e la concentrazione di questi pesci in quest’area specifica. I barracuda boccagialla sono predatori agili e veloci, noti per le loro capacità di caccia, che si basano su rapidi scatti per catturare prede come piccoli pesci e cefalopodi. Il loro aspetto, con la lunga mascella e i denti aguzzi, li rende facilmente riconoscibili, ma anche oggetto di un ingiustificato timore. Nonostante il loro aspetto minaccioso, infatti, i barracuda non rappresentano un pericolo diretto per l’uomo, a meno che non si sentano minacciati. Questo avvistamento ha inoltre un’importanza ecologica notevole. La presenza di un branco così numeroso indica un buon stato di salute dell’ecosistema locale. I barracuda, essendo predatori apicali, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio delle popolazioni ittiche, prevenendo la proliferazione eccessiva di alcune specie e contribuendo alla biodiversità marina. La Riserva Marina di Miramare, istituita nel 1986, è un luogo di grande valore naturalistico, che protegge un tratto di costa di circa 30 ettari. È considerata un laboratorio a cielo aperto per lo studio degli ecosistemi marini dell’Alto Adriatico e un luogo di educazione ambientale. La presenza del branco di barracuda boccagialla sottolinea l’importanza della conservazione di queste aree protette, che offrono rifugio a numerose specie marine e rappresentano un baluardo contro la perdita di biodiversità. Gli studiosi stanno ora monitorando attentamente il branco, per raccogliere dati che possano aiutare a comprendere meglio le dinamiche di questa specie nel Mediterraneo e per valutare eventuali cambiamenti nell’ecosistema marino locale. Nel frattempo, l’avvistamento ha già attirato l’attenzione di numerosi subacquei e appassionati, ansiosi di poter osservare da vicino questi affascinanti predatori nel loro ambiente naturale. Questo evento straordinario ci ricorda quanto siano ancora poco conosciute le dinamiche degli ecosistemi marini e quanto sia importante continuare a studiare e proteggere i nostri mari. Con il cambiamento climatico e l’aumento delle attività umane che minacciano i delicati equilibri degli oceani, avvistamenti come questo ci offrono un’opportunità unica per riflettere sulla necessità di una gestione sostenibile delle risorse marine. 


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