A Torino 30 anni di Cina attraverso l’obiettivo acuto di Olivo Benigni
Trent’anni di Cina raccontati attraverso le immagini di Olivio Barbieri. Le opere del fotografo saranno in mostra alle Gallerie d’Italia Torino fino al 7 settembre a scrivere un nuovo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con cui Intesa Sanpaolo celebra i grandi maestri della fotografia del Novecento come Lisetta Carmi (2022 “Suonare forte”), Mimmo Jodice (2023 “Senza Tempo”) e Antonio Biasiucci (2024 “Arca”).
“Olivo Barbieri. Spazi Altri” a cura di Corrado Benigni, coglie le polarità e i contrasti di un Paese tra nette antitesi: frenesia e vuoto, postmodernità e antico. Dualismo che caratterizza anche la stessa arte di Barbieri, uno dei fotografi più innovativi e originali, le cui immagini oscillano tra vero e rappresentazione del vero, tra mondo immaginato e mondo riprodotto.
Realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, la mostra presenta una selezione di oltre 150 opere, tra trittici di grandi dimensioni, polittici e due grandi quadrerie che rappresentano una sintesi organica della ricerca che Olivo Barbieri ha dedicato alla Cina dal 1989 al 2019, con molte fotografie inedite.
È infatti il 1989 quando Barbieri compie il suo primo viaggio in Cina, casualmente proprio durante i fatti di Piazza Tienanmen. Da allora ha inizio un approfondimento che per tre decenni conduce l’artista sul territorio della Repubblica Popolare Cinese, della cui trasformazione intuisce fin dagli esordi la portata sociale, economica e culturale, una transizione che interessa tutta l’umanità per il suo impatto in termini di identità, sostenibilità, migrazioni, nuove tecnologie e intelligenza artificiale.
Il fuoco selettivo e le riprese dall’elicottero hanno reso Barbieri riconoscibile in tutto il mondo per la capacità di trasformare l’immagine della realtà in un modello, un plastico, un mondo in progettazione. Nelle opere esposte, lontane da intenti documentaristici, si ritrovano tutti gli slittamenti percettivi che negli anni identificano l’opera di Barbieri: le lunghe esposizioni, l’illuminazione artificiale, le riprese verticali, l’uso di colori saturi e il fuoco selettivo che trasforma il reale in un avatar di sé stesso.
Il percorso espositivo presenta inoltre una serie di contenuti audio scaricabili attraverso l’app Gallerie d’Italia, con approfondimenti dedicati.
La mostra sarà affiancata da un ricco palinsesto di eventi di approfondimento a ingresso gratuito per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì sera.
Il libro dedicato alla mostra è stato il primo catalogo che apre il nuovo corso della Società Editrice Allemandi per Gallerie d’Italia. L’acquisto del catalogo darà diritto a un biglietto d’ingresso gratuito: un’iniziativa volta alla valorizzazione della fotografia italiana e dei libri di arte.
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