Esteri

A Teheran i funerali di Haniyeh. L’Iran promette la rappresaglia

di Ernesto Ferrante -


I funerali di Ismail Haniyeh si sono svolti ieri a Teheran. Il presidente del Parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf e il funzionario di Hamas Khalil al-Hayya hanno parlato alla folla in lutto. La Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, ha guidato le preghiere sul corpo di Haniyeh presso l’Università della capitale. Un imponente corteo funebre si è diretto verso piazza Azadi. Durante le esequie, lo spazio aereo sull’area è stato chiuso per motivi di sicurezza.

L’Iran “eseguirà sicuramente l’ordine della Guida Suprema” di vendicare Haniyeh, ha assicurato Qalibaf, mentre migliaia di persone scandivano lo slogan “Morte a Israele, morte all’America”. “È nostro dovere rispondere al momento giusto e nel posto giusto”, ha aggiunto il presidente del Parlamento.

Durissimo al-Hayya: “Lo slogan di Ismail Haniyeh, ‘Non riconosceremo Israele’, rimarrà immortale”. Poi un avvertimento: “Se il nemico sionista pensa che uccidere i nostri leader indebolirà la nostra determinazione, si sbaglia. Con questo nuovo crimine, ha ancora una volta dimostrato al mondo che l’entità sionista è la fonte del male. Il sangue di Haniyeh guiderà la strada all’unità del popolo e alla resistenza per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme. Ci impegniamo con la nostra nazione a continuare a resistere all’occupazione sionista fino alla sua fine, a riportare il nostro popolo nella sua terra, a stabilire il nostro stato e a determinare il nostro destino”.

L’Iran e le milizie sue alleate nella regione stanno valutando le modalità della risposta da dare a Israele. Le dichiarazioni del capo di Stato maggiore delle forze iraniane, generale Mohammad Bagheri, sono inequivocabili: “Stiamo considerando come noi e l’asse della resistenza ci vendicheremo”. Bagheri ha ribadito che la rappresaglia “certamente ci sarà” e che Tel Aviv “si pentirà” delle sue azioni.

Cinque fonti autorevoli hanno riferito a Reuters che alti vertici iraniani dovrebbero incontrare a stretto giro rappresentanti delle milizie in Libano, Iraq e Yemen per concordare il tipo di azione.

Il nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, nel corso di un colloquio con l’esponente di Hamas, Khalil al-Hayya, ha giurato che il suo Paese “non arretrerà di un millimetro nel suo sostegno alla resistenza palestinese contro il regime sionista, ma anzi continuerà a rafforzarlo”. Secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale Irna, durante la telefonata Pezeshkian ha definito “un atto di terrorismo” l’omicidio del capo politico del gruppo palestinese.

Mohammed Deif, il cosiddetto “fantasma” di Gaza sfuggito molte volte ai tentativi di eliminarlo da parte dello Stato ebraico, è stato ucciso. Lo hanno reso noto le forze israeliane (Idf), spiegando che è stato colpito in un raid sul sud della Striscia lo scorso 13 luglio insieme al capo della Brigata Khan Yunis di Hamas, Rafa’a Salameh.

Deif, nativo di Khan Yunis, era considerato la mente della strategia del lancio di razzi contro il territorio israeliano e della costruzione dei tunnel sotterranei.

Il leader israeliano dell’opposizione Yair Lapid ha accolto con favore la notizia della sua eliminazione: “Mi congratulo con l’Idf, lo Shin Bet e le forze di sicurezza per l’eliminazione di successo di Muhammad Deif”. “È un risultato militare di importanza senza precedenti. I risultati militari di Israele dovrebbero essere tradotti in risultati politici strategici e si dovrebbe fare tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi ora”, ha proseguito Lapid.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato a Papa Francesco, al quale ha detto che l’assassinio di Ismail Haniyeh e l’attacco il giorno prima a Beirut, dove era stato assassinato un leader di Hezbollah, “rappresentano minacce all’intera regione, al mondo e all’umanità”.

Erdogan, stando a quanto riportato dall’agenzia Anadolu, ha fatto anche presente a Bergoglio la necessità di agire “nel quadro di un’alleanza umanitaria perché i cristiani e i musulmani che vivono in Palestina possano trovare la pace”.


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