Attualità

A Stellantis dal 2000 18 miliardi di risorse pubbliche

di Angelo Vitale -


Il giorno del presidente di Stellantis John Elkann in Parlamento era stato preceduto dalla fiducia del ministro delle Imprese Adolfo Urso: “Mi aspetto che confermi il Piano Italia, preservando tutti gli stabilimenti italiani e l’occupazione, investendo 2 miliardi in nuovi modelli elettrici e ibridi e contratti per 6 miliardi per l’indotto”). Elkann ha subito messo le mani avanti: “I livelli produttivi del 2026 dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”. Punto e a capo?
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Intanto, Unimpresa rilevava che dal 2000 a oggi Stellantis (prima sera Fiat, poi Fca) ha ricevuto 18,68 miliardi di risorse pubbliche tra contributi diretti, incentivi, prestiti garantiti dallo Stato e cassa integrazione”. Forse è questo il motivo per cui Elkann in Parlamento ringraziava “l’Italia e gli italiani”. In qualche dettaglio, 4 miliardi di contributi per investimenti fino al 2019, tra il 2016 e il 2024 100 milioni di aiuti di Stato. Per la cassa integrazione 1,43 miliardi, (446 milioni a Fca e 984 milioni a Stellantis).
La confederazione guidata da Giovanna Ferrara (che mesi fa si chiedeva dove fosse “la sua responsabilità sociale”) è impietosa: “Nonostante gli ingenti aiuti, l’occupazione è diminuita di circa 10mila posti di lavoro tra il 2021 e il 2023. Nel 2020 della pandemia Fca ha ottenuto un prestito di 6,3 miliardi garantito dallo Stato. Dal Fondo Automotive ha già ricevuto 2,7 miliardi, dagli ecoincentivi per le nuove auto sono arrivati 800 milioni. Gli investimenti pubblici a Melfi tra il 1991 e il 2020 ammontano a 3,35 miliardi. Mentre Stellantis distribuiva 16,4 miliardi di dividendi tra gennaio 2021 e maggio 2024, di cui 2,7 miliardi alla holding della famiglia Agnelli”.


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