Economia

A settembre calati i consumi elettrici anche nelle imprese “energivore”

di Giorgio Brescia -


Calano i consumi elettrici: secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese di settembre il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,4 miliardi di kWh, in diminuzione dell’1,3% rispetto allo stesso mese del 2023.

A livello territoriale, la variazione tendenziale dello scorso mese è risultata ovunque negativa: -0,7% al Nord, -1,5% al Centro e -2,4% al Sud e nelle Isole.

Nei primi nove mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è però in crescita del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023, mentre l’indice Imcei, quello mensile dei consumi elettrici industriali elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore” si attesta a -3,2% rispetto al mese di settembre 2023. Positivi i comparti della cartaria, cemento, calce e gesso e alimentare. In flessione, invece, chimica, mezzi di trasporto, siderurgia e ceramiche e vetrarie mentre stazionari rimangono i comparti dei metalli non ferrosi e della meccanica.

Riguardo alla fonte delle forniture, nello scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,8% dalla produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Nel dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 22 miliardi di kWh e le fonti rinnovabili hanno coperto il 40,1% della domanda elettrica (era 38,4% a settembre 2023), da gennaio a settembre di quest’anno coprendo il 43,1% del fabbisogno, rispetto al 36,6% dei primi nove mesi del 2023.

In diminuzione la fonte termica (-5%): continua il calo della quota di produzione a carbone, con il -70,4% rispetto allo stesso mese del 2023. In crescita anche la fonte idrica (+6,9%) e fotovoltaica (+7%). Circa la fonte idrica, è costante una sostanziale differenza tra il Nord e il Centro Sud del Paese in termini di disponibilità della risorsa, mentre l’incremento della produzione del fotovoltaico (+209 GWh) è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+680 GWh) che ha compensato il minor irraggiamento (-471 GWh). In diminuzione la fonte eolica (-1,8%, a causa della scarsità di vento) e geotermica (-5,2%).


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