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A Roma il rimpastino Gualtieri, dimissioni a sorpresa di Gotor

di Angelo Vitale -


Un piccolo terremoto nella giunta della Capitale guidata da Roberto Gualtieri: iIl sindaco di Roma “ha ricevuto in queste ore le dimissioni per ragioni personali dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor e ha indicato come suo successore Massimiliano Smeriglio”. Nessun decreto ancora per l’addio improvviso di Gotor- le prossime ora forse potranno indicare cosa eventualmente c’è dietro – che lascia una casella vuota nell’importante delega della Cultura.

Gualtieri rende noto di aver per ora “indicato come suo successore Massimiliano Smeriglio (un ex dem vicino a Nicola Zingaretti, forte avversario di Elly Schlein, candidato da Avs senza essere eletto alle Europee, ndr) e di aver pure indicato Andrea Catarci, attuale assessore al Personale, come direttore del nuovo Ufficio di scopo all’interno del Gabinetto che sarà denominato “Giubileo delle persone e Partecipazione”. Catarci lavorerà a stretto contatto con il sindaco mentre il nuovo assessore al Personale sarà Giulio Bugarini, attuale capo della segreteria”. Bugarini che, a sua volta, lascerà il posto ad Albino Ruberti”.

“Il nuovo assetto organizzativo sarà operativo – evidente la fretta di questo tourbillon – non appena completati i necessari adempimenti”. La nomina di Catarci e l’istituzione di un ufficio per il Giubileo a poche settimane dal via dell’Anno Santo è un’altra accelerazione che risponde anche alle critiche arrivate dal Vaticano sui ritardi dei cantieri nella Capitale.

Da poco meno di tre anni Gotor era assessore alla Cultura “senza – disse in un’intervista – aver partecipato alla campagna elettorale del sindaco Roberto Gualtieri ed aver partecipato alla stesura del suo programma”.

Storico, politico, saggista, alle elezioni politiche del 2013 era stato candidato, ed eletto, al Senato della Repubblica, tra le liste del Partito Democratico nella circoscrizione Umbria, dove era capolista. Aveva fatto parte della corrente interna al dem denominata “Area riformista” fino al febbraio 2017, quando aveva lasciato quel partito ed era stato tra i fondatori di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista di cui fu responsabile nazionale del dipartimento Scuola, Università e ricerca fino al 2021.

Alle elezioni Politiche del 4 marzo 2018 aveva sostenuto la lista di Pietro Grasso Liberi e Uguali, per la quale si era candidato alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale Lazio 1 – 01, senza risultare eletto.


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