A conti fatti – Settembre, andiamo: è tempo di manovra
Ultime ore di vacanze per il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti. Poi si dovrà tornare al lavoro. Arriva settembre e si riaprono i dossier più scottanti. A cominciare dalla manovra. Che risentirà, e non poco, dei dettami che arrivano da Bruxelles. L’Italia è finita nella lista dei cattivi e il nuovo Patto di Stabilità (senza Crescita) impone paletti rigorosi al taglio delle spese. Dovranno venir risparmiati almeno dieci miliardi, forse tredici. Quello che è sicuro, almeno nelle intenzioni del governo, è che non sarà “una manovra lacrime e sangue” e che sarà salvo il taglio al cuneo fiscale, una misura simbolo (e non solo) su cui Palazzo Chigi punta fortissimo. C’è la questione, aperta, delle pensioni. Un’altra luce, poi, dovrà rimanere accesa anche su Francoforte. La Bce potrebbe tagliare i tassi a settembre. Resta da capire di quanto e se, contestualmente, proseguiranno i programmi di dismissione dei titoli di Stato. E se questi toccheranno, ed eventualmente in che modo, il nostro Paese. Insomma, c’è tanto da fare. Ultime ore di vacanze, poi al lavoro.
Continua senza sosta il braccio di ferro tra Stellantis e il governo italiano. L’ultimo fronte caldissimo dello scontro è il destino di Termoli. Lì dove dovrebbe sorgere la gigafactory italiana delle batterie per le auto elettriche. Ci sono segnali di rallentamento su un progetto che era architrave della produzione italiana industriale. Il gruppo guidato dall’ad Carlos Tavares ha replicato al ministro all’industria Adolfo Urso che aveva minacciato di dirottare altrove le risorse Pnrr dal momento che “Stellantis non ha fatto la sua parte”. Affermando che Roma deve “creare le condizioni per la competitività”. Tutto e niente. Poi ha ribadito che Termoli rimane centrale e che il progetto va avanti. Francia permettendo.
Il campionato più esoso del mondo. La Serie A impone costi pesanti agli abbonati a cui offre sempre meno. A cominciare dalla qualità delle squadre e del gioco. Dazn, che detiene i diritti della A, ha tagliato le redazioni e aumentato il prezzo degli abbonamenti. Accusando una vera e propria emorragia di “clienti”. Che non sarà tamponata così facilmente. Intanto sul fronte antipezzotto si è registrata nei giorni scorsi una clamorosa battuta d’arresto: i giudici hanno dato torto alla Lega e riconosciute le ragioni di Cloudfare che fornisce le Vpn utilizzate (anche) dai pirati dell’etere. Ora la Consip lancerà la gara per un altro scudo. Chissà se funzionerà o se si tratterà di un altro buco nell’acqua. A spese dei contribuenti.
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