A CONTI FATTI – L’Ai ci sta già rubando il lavoro
L’intelligenza artificiale ci sta già fregando il lavoro. La cosa paradossale è che ciò avvenga in Svezia, la patria dello Stato sociale. In pratica accade che un’azienda di fintech, Klarna, una di quelle specializzate nelle dilazioni di pagamento (buy now, pay later), abbia deciso di non assumere più e di sostituire chi, nel frattempo, decideva di andare via o semplicemente di ritirarsi dal mondo del lavoro con un assistente di intelligenza artificiale. Il Ceo dell’azienda, Sebastian Siemiatkowski, ha annunciato con orgoglio di aver sostanzialmente dimezzato la forza lavoro: da poco più di 5mila dipendenti a “soli” 3.800. Ma i numeri sono ancora più inquietanti se si pensa che, nel 2022, Klarna aveva a libro paga 7mila lavoratori. Non per caso il Ceo Siemiatkowski ha sciorinato questi numeri in sede di presentazione dell’ultimo bilancio. Agli azionisti, infatti, abbattere le spese piace molto. Così come agli investitori. Se la gente resta a spasso, poi, “è un problema dei governi”. Privatizzare gli utili, nazionalizzare gli esuberi.
Donald Trump
Donald Trump non ha la minima intenzione di perdonare a Mark Zuckerberg. Il patron Meta, nelle scorse settimane, ha scritto una lettera al Congresso in cui ha denunciato i tentativi (riusciti) di censura e le pressioni della Casa Bianca sui contenuti pubblicati sui social. Ma il tycoon non si lascia incantare dal tentativo di riposizionamento dell’uomo che gli chiuse il profilo Fb in piena campagna elettorale da presidente uscente: “Lo stiamo osservando attentamente – ha scritto in un libro – e se fa qualcosa di illegale questa volta, passerà il resto della vita in prigione, e così gli altri che imbroglieranno nelle elezioni presidenziali 2024”.
Oasis
È la notizia dell’anno. I fratelli Gallagher non solo hanno fatto pace ma torneranno a esibirsi sul palco in un tour che (per ora) toccherà Gran Bretagna e Irlanda. Manco il tempo di annunciarlo che già parecchie date sono andate sold out. I prezzi dei biglietti per i concerti non sono bassissimi come è pure giusto che sia: per una platea in piedi si spendono 150 sterline (178 euro), per i posti a sedere fino a 205 sterline (243 euro). Poi ci sono i pacchetti merchandise: con litografia numerata e articoli commemorativi si superano i 500 euro ma si avrà accesso al party pre-concerto.
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