Economia

A conti fatti – Grosso guaio a OpenAi, Altman perde pezzi

di Giovanni Vasso -


Grosso guaio a OpenAi. In fila indiana, uno per uno, se ne stanno andando tutti i dirigenti chiave della “creatura” di Sam Altman. L’ultimo, in ordine di tempo, è John Schulman. L’uomo che è stato al fianco di Altman fin dal giorno zero del progetto che si ripromette di rivoluzionare l’informatica come la conosciamo. Schulman se ne andrà ad Anthropic che, sostanzialmente, rappresenta un progetto in antitesi, se non in aperta concorrenza, con quello di ChatGpt. Ma le cattive notizie son come le ciliegie. E così se n’è andato, almeno per un anno sabbatico, Greg Brockman, addirittura presidente di OpenAi, di cui è stato cofondatore. Brockman, giusto un anno fa quando ad essere allontanato era stato proprio Altman, si era schierato dalla parte dell’enfant prodige di Chicago. In mezzo, però, c’è tanto altro. Le perdite vistose in Borsa, la mancata presentazione di Gpt-5 e il nuovo assalto legale di Elon Musk. Grosso guaio a OpenAi.

Possiamo dire di averle viste tutte con lo sciopero degli ombrelloni in piena estate. Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno deciso di chiudere gli stabilimenti balneari per un paio d’ore lo scorso 9 agosto. E minacciano di rifarlo anche il 19 e il 29 agosto prossimi. Questo perché i balneari accusano il governo di non aver fatto niente sul fronte delle concessioni e di essersi mostrato supino ai diktat che arrivano da Bruxelles. Che, da parte sua, ha minacciato una procedura d’infrazione all’Italia se non si adeguerà alla direttiva Bolkenstein. Nella vicenda si infilano anche le Regioni come l’Emilia-Romagna che temono difformità tra i diversi bandi comunali dal momento che mancherebbero linee guida uniche.

L’automotive italiano è in panne. I sindacati lanciano un allarme che non si può più ignorare. Le aziende, Stellantis su tutte, stanno abusando degli ammortizzatori sociali. Ciò comporterà, secondo la Fim-Cisl, una conseguenza potenzialmente devastante: senza più fondi a disposizione, nel 2025 saranno a rischio ben 25mila posti di lavoro in tutta la filiera. E se ciò dovesse accadere si tratterebbe di un tracollo occupazione ed economico senza precedenti. Al momento sono solo ipotesi. L’unica certezza è che all’orizzonte si addensano nubi nerissime e iniziano a spirare già venti feroci di un autunno caldissimo sul fronte occupazionale.


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