Editoriale

A Bruxelles e Berlino si fanno i conti senza l’oste

di Adolfo Spezzaferro -


Mentre in Germania il leader della Cdu Merz corre a testa bassa verso la Grosse Koalition, fregandosene del responso delle urne, prontissimo a governare con la Spd – il grande sconfitto delle elezioni -, nell’Unione europea spirano venti di guerra, con la von der Leyen che vuole spendere 800 miliardi per il riarmo. In realtà, a Berlino così come a Bruxelles l’ordine di scuderia è di continuare ad armare Kiev. Sia il prossimo governo tedesco che l’attuale Commissione Ue non vogliono la pace di Trump (che sta trattando con Putin e ha tagliato fuori l’Europa dai negoziati) ma ancora guerra. Sulla pelle degli ucraini e dei russi al fronte. E tutto questo alla faccia dei cittadini europei, che non vogliono che si spendano miliardi per la guerra e che non hanno votato per i socialisti, per il centrosinistra. Ma si ritrovano Ursula-con-l’elmetto spalleggiata dai vari sconfitti alle urne. Questi signori ci ricordano il detto “fare i conti senza l’oste”. Trump imporrà la pace, con buona pace di tutti.


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