A Beirut attacco ad ambasciate Usa e Francia
Si infiamma il Medio Oriente, a Beirut attacchi alle ambasciate Usa e Francia. Gli Stati Uniti rinnovano l’invito ai cittadini americani per lasciare il Libano. Decine di manifestanti stanno attaccando le ambasciate di Stati Uniti e Francia a colpi di pietra rilanciando i fumogeni verso la polizia che prova a trattenerli anche con idranti. Questo il quadro del Libano oggi, in aggiunta alle manifestazioni che ieri avevano mosso i palestinesi a Ramallah in Cisgiordania contro l’amministrazione dell’area.
Una situazione che viene letta con timore come la rappresentazione di una radicalizzazione dell’opinione pubblica contro Israele e tutti i Paesi che lo appoggiano e l’indebolimento di una posizione intermedia finora a fatica retta da Abu Mazen. Mentre Israele chiude le sue rappresentanze diplomatiche in Egitto e Marocco.
Ovunque si ripetono gli appelli a rafforzare la resistenza contro Israele: “Sono decine di migliaia di nostri sostenitori pronti con il dito sul grilletto per andare al martirio”, ha detto il capo del consiglio esecutivo di Hezbollah, Hashem Safieddine, durante una manifestazione in un quartiere della periferia di Beirut.
La più violenta incitazione arriva da Hamas. Durante una conferenza stampa a Beirut, un funzionario di Hamas ha chiesto attacchi contro le forze israeliane in Cisgiordania e in altri territori in risposta alla strage nell’ospedale battista di Gaza. “Chiediamo al nostro popolo in Cisgiordania e al nostro popolo in Palestina di insorgere contro il nemico sionista e scontrarsi con le sue forze in tutte le città, villaggi e campi”, ha detto Osama Hamdan ai giornalisti. E ha poi indetto proteste a livello regionale venerdì e sabato, chiedendo “l’espulsione degli ambasciatori dell’entità sionista in tutte le capitali arabe e islamiche”.
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