Editoriale

Il monito di Cassino

di Adolfo Spezzaferro -


Non c’è luogo più simbolico e carico di significato dell’abbazia di Monte Cassino, rasa al suolo ottant’anni fa, per il monito lanciato dal presidente della Repubblica. Nel suo forte richiamo a fare di più per la pace, e a farlo come Europa, nel segno di San Benedetto, Sergio Mattarella, parlando alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città… Non c’è luogo più simbolico e carico di significato dell’abbazia di Monte Cassino, rasa al suolo ottant’anni fa, per il monito lanciato dal presidente della Repubblica. Nel suo forte richiamo a fare di più per la pace, e a farlo come Europa, nel segno di San Benedetto, Sergio Mattarella, parlando alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città (e della più antica abbazia d’Europa) da parte degli Alleati, ricorda le parole di Paolo VI, che “vent’anni dopo quei drammatici eventi nell’inaugurare la ricostruita abbazia, volle tributare alla figura di San Benedetto il riconoscimento di essere Patrono dell’Europa. “Messaggero di pace – lo definì – realizzatore di unione, maestro di civiltà”. La tragedia di Cassino e della Seconda guerra mondiale sono lì a inchiodare l’Europa di fronte alla responsabilità che deve assumersi nella “costruzione di una pace fondata sulla dignità e sulla libertà. Ne siamo interpellati”, ammonisce il capo dello Stato. Cassino città martire d’Europa, “come Coventry, come Dresda”. “Far memoria di una tragedia, di una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino – che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli – è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità. Sono mesi – ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando – ha ricordato con rammarico il Presidente -. Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Cassino città martire – è la conclusione di Mattarella -. Cassino città della pace. Questo il messaggio forte, intenso, che oggi viene da qui. È questo il traguardo a cui ambire. È questa la natura dell’Europa, la sua vocazione, la sua identità. questa la lezione che dobbiamo tenere viva, custodire, trasmettere”. L’Italia, come ha ricordato il Presidente, ha scritto nella sua Costituzione che è per la pace. E l’identità europea, maturata dopo secoli e secoli di guerre interne, è quella della pace. Lo stesso non si può dire dell’attuale postura estera di taluni Paesi Ue. Perché l’Unione europea ancora non è in tutto e per tutto l’Europa.


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