Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Mai dire sì: l’antidoto alla truffa del call center

di Frida Gobbi -


A volte ritornano, e pure ringalluzziti. Vi ricordate le truffe dei call center? Con il passaggio obbligato al mercato libero dell’energia, già avvenuto per il gas, e prossimo per la luce (dal 1 luglio), è tornato l’assedio del guerrilla telemarketing ai danni dei cittadini, con l’inevitabile aumento delle truffe mirate all’attivazione di contratti non richiesti. Quella più frequente, tornata in auge in questi mesi, è la “truffa del sì”. Un old but gold, un classico sempre attuale: il raggiro in cui il cittadino, contattato telefonicamente, viene indotto a pronunciare la parola “sì” in risposta a una domanda generica che nulla ha a che fare con la sottoscrizione di un contratto energetico. La semplice domanda “lei è il signor Rossi”? basta a cadere in trappola. Infatti il “sì” viene registrato e accuratamente tagliato, estrapolato dal contesto originale, per poi essere utilizzato come forma di assenso alla sottoscrizione di una nuova fornitura energetica.

L’antidoto contro la truffa del call center

Così come imperano le truffe, pullula di consigli su come non cadere in trappola. Tipo: “E’ la signora Bianchi?”, ecco come rispondere: “Sono io, mi dica. Sono io, con chi parlo? Sono io, cosa desidera?”. Ancora, “Ha notato un aumento nell’ultima bolletta?”, “Ho avuto la percezione che effettivamente fosse più alta, ma di poco”. Mai dire sì, insomma. Se succede, la truffa va denunciata.


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