Esteri

U.S.A. E GETTA – Five Guys, il fast food che costa come un ristorante

di Rita Cavallaro -


Se anche i fast food si trasformano in ristoranti. È quello che sta accadendo negli Stati Uniti, dove sempre più catene di cibo spazzatura puntano alla qualità piuttosto che alla quantità. Il problema è che molti utenti ancora non lo sanno e, convinti di spendere pochi di dollari, restano sconvolti alla vista del conto. Persuasi di essere stati frodati, poi, avviano campagne di fango sui social, che richiamano migliaia di follower imbufaliti contro questa o quell’azienda. In Alabama a finire sulla graticola per l’aumento dei prezzi, negli ultimi giorni, è stata la catena di hamburger Five Guys, con sede in Virginia. Uno dei commensali, @WallStreetSilv, ha condiviso su X, il primo marzo scorso, la foto della ricevuta del fast food, che in poche ore ha raccolto quasi 25 milioni di visualizzazioni. Il conto comprendeva un cheeseburger con pancetta, una classica soda e una porzione di patatine fritte piccole, per un totale di 24,10 dollari, al netto delle tasse, e una mancia di 2,19 dollari. “Mi aspettavo una spesa dai 12 a 15 dollari a persona, per Five Guys 22 dollari senza nemmeno la mancia mi sembrano davvero oltrepassare il limite”, ha scritto l’utente a corredo della foto, chiedendo a tutti quali fossero i prezzi nei ristoranti della catena. L’indignazione è diventata generale, perché anche gli altri follower hanno confermato gli inspiegabili aumenti. A chiarire il motivo per cui l’azienda applica prezzi più alti rispetto alla concorrenza è stato Today.com. Five Guys, infatti, ha avviato una nuova strategia aziendale, abbandonando del tutto gli hamburger congelati e scegliendo di mettere sulle griglie solo cibi macinati freschi, ingrandendo tra l’altro le porzioni. Le patatine della catena, poi, oltre a non essere surgelate, vengono fritte in olio di arachidi, che è molto più costoso degli altri oli e rende più gustose e asciutte le french fries. Five Guys, comunque, non è la prima catena di fast food a finire tra le polemiche per una scelta salutare. Già a febbraio l’amministratore delegato di Wendy’s aveva annunciato che la società avrebbe avviato una serie di cambiamenti, tra cui “prezzi dinamici” entro il 2025, ma è stato costretto a fare marcia indietro dopo le polemiche dei clienti.


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