Tunisia: fermati tre cooperanti italiani
Cooperanti italiani arrestati in Tunisia
La Farnesina ha segnalato nella tarda serata di ieri che nei giorni scorsi tre cooperanti italiani sono stati posti in stato di fermo dalle autorità tunisine per presunte irregolarità legate a prelievi di denaro da una banca locale. Insieme ai tre italiani, impegnati in attività di cooperazione per l’organizzazione della società civile Cesvi in Tunisia, sarebbe stato fermato anche un altro membro dello staff Cesvi. Il Cesvi è un’organizzazione umanitaria italiana indipendente nata nel 1985 e opera in gran parte del mondo ed è particolarmente attiva in Africa, Asia, Medio Oriente, America Latina ed Europa per supportare le popolazioni più vulnerabili. Tra i suoi principali obiettivi, la promozione dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile.
Sin dall’inizio della vicenda l’Ambasciata d’Italia a Tunisi, in stretto coordinamento con la Farnesina, ha assicurato assistenza ai connazionali ed è in costante contatto con Cesvi, che sta fornendo tutte le necessarie informazioni alle autorità inquirenti per consentire un rapido chiarimento e arrivare a un auspicabile, rapido rilascio di tutte le persone coinvolte.
Secondo quanto si apprende da una nota del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale “i tre cooperanti operano su alcuni progetti in Libia, paese il cui sistema bancario mantiene una serie di limitazioni che rendono necessari, per chi vi si trova a operare e abbia necessità di valuta, periodici prelievi di denaro in Tunisia”.
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