Attualità

Sardegna, il divario Todde-Truzzu a 1.600 voti

di Giovanni Vasso -


In medio stat Todde: il divario tra la neo eletta governatrice della Sardegna e il suo antagonista, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Inizialmente dato in una forbice tra gli 800 e i 3mila voti, starebbe in circa 1.600 consensi. Tanto, troppo, per sperare nel riconteggio. Ma i dati non sono mica ufficiali. No, per ora sono ufficiosi. Dalle parti del campo largo, fanno sapere che si tratta di un divario troppo ampio perché Truzzu e soci possano sperare in un clamoroso ribaltone. Viceversa, dalle parti del centrodestra, dopo un loquacissimo fuoco di sbarramento, è calato un silenzio che sembra voler fare da preludio a scelte importante, di quelle dalle quali non si torna indietro. In pratica, si aspetta cosa diranno i giudici amministrativi dei Tar interpellati sulle singole schede e casi dibattuti e irrisolti per poi annunciare l’evocazione del grande babau del riconteggio. Intanto, il tempo stringe. La proclamazione degli eletti, a Cagliari, è in programma tra una settimana. Poco prima, Alessandra Todde dovrà chiudere la campagna elettorale del campo largo (stavolta larghissimo grazie all’adesione di Azione e centrismi assortiti) che in Abruzzo, attorno all’ex rettore a Teramo Luciano D’Amico, sogna di strappare a Marco Marsilio, governatore ultra meloniano di rito Colle Oppio, la guida della Regione. La sfida è aperta. In Abruzzo. Forse, almeno sperano dal centrodestra, lo è anche in Sardegna dove la maratona elettorale Todde-Truzzu sta assumendo i contorni di una soap. In attesa di cosa accadrà verso le Europee. Quella sì che sarà la partita decisiva, tutti contro tutti, e solo pochi potranno (davvero) vincere.


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