Politica

Sardegna, nessuna sorpresa dall’esito finale dello scrutinio

sardegna

di Angelo Vitale -


Nessuna sorpresa in Sardegna dalla conclusione dello scrutinio delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede uscite dalle urne delle elezioni regionali di domenica 25 febbraio.

Ancora, però dati ufficiosi, che attestano un divario tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu ancora esistente ma ridottosi a circa 1.600 voti. La stessa Todde aveva parlato di “una forchetta tra i 1.400 e i 1.600 voti in più”. Nessun commento, finora, dalla coalizione di centrodestra che aveva proposto Paolo Truzzu. Rinviata ogni decisione di un eventuale ricorso al Tar circa il voto.

Notizie che serviranno, in ogni caso, ad animare le parole polemiche di entrambi i fronti (specie nel raffronto di questo voto con quello ormai vicino in Abruzzo), mentre è già prevista per la prossima settimana, secondo le indiscrezioni, la proclamazione del nuovo presidente di Regione e dei 58 consiglieri. Il cinquantanovesimo scranno sarà occupato dal candidato presidente arrivato secondo.

Ancora improntate alla polemica le parole di Alessandra Todde che ieri, in una trasmissione Rai, quasi prefigurava un prossimo spoils system: “In Sardegna ha funzionato il progetto in cui abbiamo messo al centro le priorità dei sardi, la sanità, i trasporti, il voler permettere ai giovani di non dover lasciare la regione. La giunta precedente ha lasciato in cassa tre miliardi, sono fondi non investiti. Ragionando da manager se io avessi avuto dirigente che lascia 3 miliardi non investiti, lo avrei licenziato. I disagi oggi sono legati al fatto di non aver programmato e trasformato quei soldi in progetti per rendere migliore la vita dei sardi”. Così In Mezz’ora su Rai3.


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