Per 2 giorni in bilico su un parapetto minacciando il suicidio: la polizia lo blocca
Si è conclusa a Pescara, dopo 2 giorni, la vicenda di un uomo che ha minacciato il suicidio in bilico sul parapetto di casa, al quinto piano. Due mesi fa gli era morta la madre, un lutto che l’ha sconvolto e destabilizzato. Questa mattina, quando i poliziotti, dopo 44 ore di mediazione ininterrotta, sono riusciti a farsi aprire la porta dicendo che avevano il cibo per il suo cane e ne hanno approfittato per infilarsi all’interno dell’abitazione, lui, ormai stremato, li ha guardati dicendo: “Aiutatemi”.
E’ finita così la vicenda del giovane 23enne che per due giorni, notte e giorno, dalle 14.30 del 28 febbraio e fino a questa mattina, è rimasto in bilico sul parapetto del balcone di casa, al quinto piano, minacciando di ammazzarsi.
Sul posto da subito, vigili del fuoco, polizia municipale, sanitari del 118 con l’ambulanza e un gran dispiegamento di poliziotti, con squadre di mediatori, arrivati anche da Roma e da L’Aquila. Dopo tante ore, sono riusciti a conquistarsi la fiducia del giovane e ad entrare nell’appartamento, dove c’erano un cane e un gatto.
“Ditemi che devo fare”, ha detto agli agenti che, dopo la concitazione del momento, lo hanno consegnato alle cure dei sanitari per il suo ricovero in ospedale. Il questore di Pescara, Carlo Solimene, soddisfatto, ha commentato così l’esito della vicenda: “Il ragazzo si è fidato di noi e ha desistito. Tutti abbiamo lavorato all’unisono”.
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