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Morbillo: “Serve il 95% di vaccinati”. E sui virus: “Basta con i cacciatori di varianti alla ribalta”

di Angelo Vitale -


“La recrudescenza del morbillo in Europa e in diversi Paesi nel mondo, “ci impone una riflessione sul fatto che occorra riportare i livelli di copertura del vaccino al 95% della popolazione: lo dice Concetta Castilletti. Non dobbiamo abbassare la guardia sul fronte vaccino, il morbillo è una malattia non banale. Per questo serve una comunicazione a 360 gradi partendo dai medici di base, dai pediatri, dalle scuole, senza essere aggressivi ma convincenti. Il sistema di sorveglianza del morbillo in Italia funziona bene, il virus muta ma non dobbiamo preoccuparci perché i vaccini funzionano”. Così Concetta Castilletti, responsabile del Laboratorio di virologia e patogeni emergenti, del Dipartimento di Malattie Infettive e tropicali dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in provincia di Verona.

In Italia, l’Istituto superiore di sanità ha reso noti all’inizio di questo mese i dati della sorveglianza integrata morbillo-rosolia. Nel 2023, riportati alla sorveglianza 43 casi di morbillo per il quale si è osservato un aumento negli ultimi quattro mesi dell’anno, con 32 casi segnalati tra settembre e dicembre 2023, rispetto a tre casi nello stesso periodo del 2022.

Il 42% dei casi totali segnalati nel 2023 sono casi importati. L’età mediana dei casi è 27 anni ma l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni di età. Il 93% dei casi totali era non vaccinato.

Nel solo mese di gennaio 2024, i casi segnalati sono saliti a 27, con un’età mediana di 35 anni, da 7 regioni. Oltre la metà dei casi (18/27) è stata segnalata in Lombardia, Toscana e Lazio e l’incidenza più elevata è stata riportata in Toscana (2,4 casi/1.000.000), seguita dal Lazio e dalla Campania. Nove dei casi segnalati (33%) sono casi importati.

La biologa Castilletti è arrivata all’Irccs di Negrar dall’Inmi Spallanzani di Roma, dove ad inizio 2020 ha isolato e sequenziato il Sars-CoV-2, in prima linea nelle fasi caldi dell’emergenza Covid. “Oggi, fortunatamente, siamo in una nuova fase – osserva – Mi sono stancata dei cosiddetti ‘cacciatori di varianti’ cercano solo la ribalta e la notizia. Sono un gruppo che ha avuto una ribalta ma gli addetti ai lavori che si occupavano da sempre delle varianti dei virus erano in numero nettamente inferiore”. Guardando al domani, “tutti i dati finora a disposizione ci dicono che Omicron non ha avuto l’impatto del primo Sars-CoV-2 e – seppur il virus sta evolvendo sempre – incrociando le dita la situazione Covid – conclude – è ampiamente gestibile e con numeri ridotti”.


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