Strage Altavilla, dietro il massacro una setta: “Almeno 10 adepti”
Continuano le indagini sulla strage du Altavilla: secondo gli inquirenti dietro il massacro vi sarebbe una setta religiosa “di almeno 10 adepti”. Secondo quanto ricostruito, questi sapevano perfettamente cosa succedeva nella villetta di Altavilla, teatro dei riti di esorcismo.
Il gip di Termini Imerese parla di “una connotazione criminale più ampia” e di “fratelli di fede a conoscenza della situazione del nucleo familiare preso di mira”. Nei telefoni e personal computer di Barreca, del mental coach Massimo Carandente e della sua compagna, Sabrina Fina, gli inquirenti hanno individuato i nomi di una decina di adepti. Al vaglio anche gli ultimi messaggi della primogenita dei Barreca, anche lei in arresto per aver partecipato alle violenze.
I riferimenti che hanno portato gli inquirenti a indagare su una possibile creazione di una setta dietro la strage di Altavilla sono stati dati sia dal 50enne compagno di Sabrina, sia dalla primogenita dei Barreca che avrebbe partecipato attivamente agli esorcismi e alle violenza nella villetta familiare. “Massimo e Sabrina ci avevano detto che domenica saremmo dovuti andare nella loro chiesa per testimoniare, credo che la chiesa sia a Termini Imerese” aveva dichiarato durante l’interrogatorio la 17enne, mentre Carandente aveva fatto riferimento ai “fratelli” che si sono impegnati “riunendosi in preghiera”.
Intanto dal carcere la coppia formata da Massimo Carandente e Sabrina Fina si difende: “Non siamo stati noi” hanno raccontato i due al legale. Hanno confermato la conoscenza con i Barreca e la partecipazione a gruppi di preghiera, ma di non aver preso parte alla mattanza nella villetta. Nello stesso carcere, a Palermo, vi è anche Giovanni Barreca, che sarebbe ancora in preda a un delirio religioso e non sarebbe lucido: l’avvocato della difesa ha tentato più volte un approccio ma senza successo. Per questo motivo, al vaglio vi è una possibile richiesta di perizia psichiatrica.
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