Politica

L’INTERVISTA – Marcucci (Libdem): “Lista Renew con tutti i moderati? Come samurai, ci proveremo fino all’ultimo secondo. Nessun regalo a Meloni”

di Edoardo Sirignano -


“Lista Renew con tutti i moderati? Come i samurai, ci proveremo fino all’ultimo secondo. Non farla è un regalo a Meloni”. A dirlo Andrea Marcucci, presidente di Libdem ed ex capogruppo del Pd al Senato.

Renzi pronto a dare capolista a Navalny. È d’accordo?

Ho condiviso la proposta dell’amico Giachetti. Ora bisogna avviare una grande campagna per chiedere al governo di concedere la cittadinanza italiana a Yulia Navalnaya, straordinaria testimonial di una battaglia essenziale per tutta l’Europa: quella per le libertà e la democrazia, contro le dittature.

Matteo, intanto, dice di candidarsi a capolista in tutte le circoscrizioni. È davvero disposto a lasciare l’Arabia Saudita per dedicarsi all’Europa?

Il leader di Italia Viva ha tutto il diritto di organizzare al meglio il suo partito, in assenza di fatti nuovi. È chiaro che nel caso in cui ci fosse la possibilità di una lista unitaria, troveremo insieme le modalità per una presentazione diversa che coinvolga tutti.

È possibile ancora una lista Renew con tutti i moderati? Macron può fare da mediatore tra Calenda e Renzi?

Sono come l’ultimo giapponese. I Libdem ci proveranno fino all’ultimo secondo. Non farla può essere un regalo a Giorgia Meloni. Ecr contende proprio a Renew Europe la terza posizione tra i gruppi parlamentari più consistenti al Parlamento Europeo.

Bonino si dichiara disponibile a collaborare con chi ci sta davvero. Chi, a suo parere, non ci starebbe? Cosa succederà in seguito all’assemblea del 24?

La proposta è sufficientemente chiara: una lista di scopo sotto le insegne di Renew, con un minimo comune denominatore: europeismo spinto, sostegno all’Ucraina, difesa e politica estera comune. Per dirle che non credo possibile una lista che riguardi anche il Pd e persino Bonelli e Fratoianni, che hanno posizioni distanti anni luce dalla nostra.

Per quanto riguarda il Pd, Todde non vuole Schlein e Conte al comizio finale. Forse qualcuno inizia a non essere più di tanto convinto sulla svolta rossa?

Vedremo domenica i risultati di questo ennesimo matrimonio tra il Pd e i 5 Stelle. Guardo con simpatia alla candidatura di Renato Soru e alla sua proposta di governo della Regione. Una regione alla quale, anche come tifoso del Cagliari, sono molto affezionato.

A dividere i progressisti e non solo è il terzo mandato. Che idea si è fatto sull’argomento?

Sono favorevole al terzo mandato per i governatori e per i sindaci delle medie e grandi città. Se uno ha amministrato bene, è giusto che possa completare il suo mandato. L’assenza di qualsiasi tetto invece, non mi convince.

La rivolta De Luca e i suoi sindaci può essere un segnale per cambiare il centrosinistra. Ha mai immaginato un asse tra Libdem e i governatori del Sud?

Io ho molta sintonia con il presidente De Luca e francamente mi auguro che possa essere riproposto, me lo auguro anche per Zaia, che pure è un esponente di peso della Lega, oltre che per Bonaccini. Certamente con De Luca e con molti sindaci del Sud condividiamo la battaglia contro lo Spacca Italia, ovvero l’autonomia differenziata, così come la sta intendendo il ministro Calderoli.

La sorprende che la segretaria del Pd, oggi, sia contestata anche dagli attivisti pro-Palestina?

È il risultato di una politica ambigua, che dice e non dice. In Medio Oriente bisogna avere le idee chiare, le priorità ora sono la liberazione degli ostaggi, il diritto di Israele a vivere in sicurezza ed il lavoro per due popoli, due stati, come chiede l’amministrazione Biden.

Per quanto riguarda Libdem sembra essere blindato l’accordo con Renzi. Non la spaventa la soglia del 4%? Marcucci sarà candidato o sosterrà qualche altro esponente del partito?

Non c’è nessun accordo preventivo, discuteremo il 24 febbraio nella nostra assemblea romana ed il punto di partenza è quello che richiamavo prima, lista di scopo per Renew Europe. Io in ogni caso non sarò candidato. In Toscana, la mia regione, ho lavorato molto bene con l’eurodeputato uscente, Nicola Danti, che spero si ricandidi. Se andremo insieme ad Italia Viva, sarà sicuramente il mio candidato.

Ha chiamato qualche suo collega dem per convincerlo del progetto che sta portando avanti da qualche mese a questa parte?

I riformisti dovrebbero sapere da che parte stare, soprattutto in Europa. E l’unico fronte veramente europeista è proprio quello di Renew.


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