Ursula riparte dalle corazzate: “Mi ricandido”
Ursula ci ha preso gusto. Del resto, si sapeva già. Mancava solo l’ufficialità. Von der Leyen si “candida” al secondo mandato da presidente della Commissione Ue. E lo fa calzando l’elmetto di chi si appresta a lanciare una vasta offensiva navale sullo scenario caldissimo del Mar Rosso. Europa, non più solo unita ma anche armata, contro i ribelli houthi. Pare quasi il sogno di De Gaulle. Ma non lo è. Sottigliezze, almeno per ora. Ursula von der Leyen scende in campo tra le corazzate europee e a Berlino, in una Germania corrosa dall’inflazione e sfibrata dallo spettro della recessione si dice, finalmente, pronta a governare. O, almeno, a farlo meglio: “In questi cinque anni, non solo la mia passione per l’Europa è cresciuta, ma ovviamente anche la mia esperienza in merito a quanto questa Europa può fare per i suoi cittadini”. Ha ammesso che la sua prima volta “è stata una scelta intuitiva”. O meglio, obbligata dal fatto che Angela Merkel, nel 2019, era in crisi di popolarità e decise di silurare il suo allora ministro alla Difesa che un sondaggio della Bild piazzò al secondo posto tra i membri più impopolari di quell’esecutivo. La democristianissima Angela, memore seppur protestante dell’insegnamento cattolico del promoveatur ut amoveatur, si sbarazzò del “membro più debole del governo” (Martin Schulz, ex leader Spd dixit) piazzandola a Bruxelles. Von der Leyen, che non ama ricordare quel che accadde allora, oggi dice che la decisione per restare a Bruxelles sia “molto consapevole e ponderata”. “Voglio candidarmi per un secondo mandato”, ha tuonato con la forza di una corazzata che si regge sulle alchimie di un parlamento da rieleggere. “Abbiamo indirizzato l’Europa verso il futuro e le sfide del futuro”, ha spiegato. Sa che sta giocandosi l’all-in.
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