Da Confimi Sanità un nuovo Nomenclatore per una sanità più moderna ed efficace
Massimo Pulin
Nel corso della serrata interlocuzione istituzionale in atto, Confimi Industria Sanità ha presentato al ministero della Salute una proposta di revisione totale del Nomenclatore Tariffario. Si tratta di un progetto e di un un documento finale giunto al termine di un lavoro di redazione durato due anni, risultato del confronto e del dialogo quotidiano da parte degli imprenditori riuniti nell’associazione con clinici, operatori sanitari e pazienti. Il frutto di una sintesi che salvaguarda il senso di proposte e indicazioni evidenziate ai tavoli di lavoro con istituzioni e stakeholder.
Una necessità improrogabile, alla luce delle esigenze del Servizio sanitario nazionale e del prossimo via dei nuovi Livelli essenziali di assistenza – il prossimo 1° aprile l’entrata in vigore. Strumenti finora ritenuti in maniera generalizzata inadeguati ai bisogni dei pazienti.
E così la proposta illustrata negli uffici dell’Eur da Confimi Sanità intende puntare, nell’immediato, ad uno spazio vacante della manovra riguardo ad ausili e protesi. Inserendo gli articoli prodotti per bisogni molto complessi, fin qui realizzati su misura per il singolo paziente ma pure in serie per poi essere adattati secondo le indicazioni degli specialisti, nella lista dei dispositivi acquistabili con gara pubblica e quindi in numero sufficiente. Ciò senza la necessità di ulteriori personalizzazioni per il paziente e con indicazioni chiare sulle modalità di manutenzione da osservare nei laboratori ortopedici di prossimità.
Allo scopo di arrivare ad una proposta esaustiva e certificata Confimi Industria Sanità ha ottenuto la collaborazione di Nomisma, che ha avviato un’analisi completa dello stato dell’arte, esaminando le procedure in atto nel sistema regionale e puntando a superare ogni dualismo di intervento come accade osservando talvolta i LEA 2017 o il Decreto 322/99. E per giungere ad un Nomenclatore che preveda pure dispositivi che tengano conto delle nuove malattie riconosciute dal Ssn e dei risultati fino ad oggi raggiunti dalla ricerca.
Nello studio, ampio spazio anche ad una analisi dell’impatto sociale del nuovo Nomenclatore cui si è arrivati attraverso interviste con dirigenti regionali, società scientifiche, associazioni di imprese. E pure una doverosa comparazione con i sistemi internazionali vigenti, accompagnata ad un utile focus sulle modalità di accesso alle gare in prospettiva nazionale, integrato da esempi e indicazioni pratiche per la revisione.
I LEA 2017 per i dispositivi complessi ora sono soggetti a gara – questa l’osservazione – si traducono in un mancato diritto alla scelta da parte del paziente, con conseguenze di una mancata personalizzazione che hanno effetti negativi sulla condizione di salute e sul benessere personale, anticamera di complicazioni mediche e necessità di ospedalizzazione. Situazione che ha finora prodotto un aumento dei costi per il Ssn e un generalizzato frifiuto dei dispositivi da parte dei pazienti.
Per non dire degli effetti sulla manovra del sistema sanità costituito da piccole e medie imprese insidiate dalle procedure di gare per i dispositivi complessi. A tutto questo risponde – fa notare Massimo Pulin, presidente di Confimi Sanità – un Nomenclatore che risponde complessivamente ai bisogni dei pazienti e alle esigenze di dinamismo cui punta il sistema delle piccole e medie imprese del comparto.
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