Alessandro Scalisi: “I sogni non hanno etichette”
Scalisi “Gay più bello di Italia 2023”
Racconta che per lavoro ne vede già troppe (è commesso in un supermercato di una nota catena italiana, ndr.) e che per questo non ama le etichette. Tuttavia Alessandro Scalisi, non teme che il titolo di “Gay più bello di Italia 2023” possa imprigionarlo in un clichè («Se diventano un modo per dire a quanta più gente possibile che la comunità LGBTQIA+ merita ascolto, che ben vengano concorsi come questo») e sogna una carriera nel cinema: «Sin da piccolo desideravo emergere, in tutto e per tutto; credo che la mia passione per lo spettacolo si spieghi da sola».
Al di là dell’ambizioso obiettivo finale, cosa le ha dato la prima spinta a partecipare al concorso?
Volevo coronare un piccolo sogno e così provare a scardinare alcuni punti di debolezza del mio carattere per trasformali in punti di forza.
Oggi c’è grande pregiudizio nei confronti di chi partecipa a dei concorsi di bellezza. Non sono anacronistici?
Una persona non è fatta solo di esteriorità, sono importanti anche i “contenuti”. Assodato questo, io resto a favore dei concorsi di bellezza purchè siano vissuti come trampolino per un percorso personale che vada oltre il titolo. Lentamente sto cercando di costruirmi un futuro partendo proprio da questa vittoria: mi piacerebbe entrare nel mondo dello spettacolo e, perché no, anche recitare.
Al giorno d’oggi è difficile mostrare i propri talenti?
Non credo sia difficile emergere, credo che sia più complicato mantenere quello che si è raggiunto. I contesti e le persone attente al talento, pensi anche solo a quello che Maria De Filippi fa attraverso “Amici”, per fortuna ci sono. Certo, quella è una scuola che dura un anno: sta all’artista costruire, nel tempo, un percorso credibile.
Teme che nel mondo dello spettacolo dichiararsi gay possa esporla a discriminazioni?
Desidero vivere la mia vita con estrema naturalezza. Non credo che l’orientamento sessuale possa o debba essere limitante per una persona, non è quello che ti definisce. Se lo diventa vuol dire che quello non è il contesto giusto per me.
Come giudica il percorso di Stefano Miele al “Grande Fratello”?
Credo che Stefano Miele stia vivendo la Casa del Grande Fratello nel modo giusto: senza enfatizzare troppo la sua omosessualità. Attenzione, cosa intendo con enfatizzare? Intendo dire che il fatto che sia omosessuale non aggiunge e non toglie nulla al suo essere un buon concorrente per il reality. Tutto avviene in maniera consapevole e naturale. Poi, parlando del Gf, secondo me questo complotto a sfavore di un grande campione come Marco Maddaloni trovo sia sbagliato. Ma questa è altra storia.
Che sogni aveva da bambino?
Fin da bambino ho sempre desiderato emergere, in tutto e per tutto. Credo che la mia passione per lo spettacolo si spieghi da sola. Il mondo del cinema e del teatro è quello che più mi rappresenta. Ma se anche programmi di intrattenimento avessero bisogno di un personaggio come me, ben venga. Un esempio? “L’Isola dei Famosi”.
Ce n’è uno in particolare che coltiva oggi?
Ogni volta che mi sono messo in testa di dare una svolta alla mia vita, ho fatto in modo che accadesse. Sono contento dei risultati ottenuti fin qui e mi piacerebbe avere una persona al mio fianco per condividere quelli che arriveranno.
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