Attualità

L’ANALISI – La morte infinita

di Martina Melli -


Non sembra davvero possibile. Conferenze, iniziative, pubblicità progresso, proclami in pompa magna del presidente della repubblica, monologhi di Stefano Massini sul palco dell’Ariston, tanti sguardi contriti della politica. Venerdì mattina alle ore 9,in via Mariti nella periferia di Firenze, sul cantiere del nuovo centro commerciale Esselunga, è crollata una trave portante di cemento armato lunga 20 metri travolgendo gli operai che si trovavano nell’area sottostante.
Tre le vittime, tre persone estratte vive dalle macerie (due in codice rosso e uno in giallo subito portate all’ospedale di Careggi) e due attualmente disperse.
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, ancora senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo e il cantiere è finito sotto sequestro. Sulla scena dell’incidente si sono recati subito il Pm della Procura della Repubblica di Firenze, il Governatore Eugenio Giani, la vicesindaca Alessia Bettini e l’assessora Monia Monni, per la quale quella di venerdì è stata una tragedia immane, mai conosciuta dalla città di Firenze. “Le tre persone ricoverate fortunatamente non sono in pericolo di vita, anche se due di loro sono in condizioni critiche, e ci sono ancora due dispersi. E’ molto difficile individuarli, non sono riusciti a farlo i cani Usar che sono stati addestrati appositamente per la ricerca sotto le macerie. Non c’è riuscito il drone con camera termica” ha detto l’assessora. “Probabilmente queste persone sono molto in profondità, sono crollati tre solai, la quantità di materiale è tantissima. I vigili del fuoco stanno cercando di capire come intervenire per non creare ulteriori crolli. La situazione è ancora molto difficile”. E ha aggiunto: “E’ ancora presto per commentare le dinamiche, che sembrano molto complesse. E’ una tragedia che non riguarda l’assenza di requisiti di sicurezza individuali, sembra qualcosa di ben più serio”. Inevitabile la risposta dei sindacati che hanno proclamato uno sciopero generale in tutta la Toscana nelle ultime due ore di turno di venerdì 16 febbraio.
Il giorno prima a Brescia, negli spazi della Scotuzzi Agriservizi di Via Bargnano a Longhena, un’altra terribile sciagura: poco dopo le 18.30, alla fine della giornata di fatiche, Mattia Mauro, giovane operaio di 38 anni, mentre camminava nel capannone dell’azienda è stato travolto, investito e ucciso da un “merlo”, ovvero un mezzo pesante guidato da un altro collega. Si tratta della terza morte bianca nel Bresciano dall’inizio del 2024.
Nel 2023 ci sono state 1.041 denunce di incidenti mortali sul posto di lavoro arrivate all’Inail, più di 1000 in un anno significa più di tre quotidianamente. Tante le vite perse in fabbrica, nei cantieri, nei campi o lungo le strade. E anche se Sergio Mattarella a ottobre, in occasione della 73esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, ha definito questo genere di morti, “uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze” è un scandalo che si perpetua, un fardello che non smette di appesantirci.
Per il capo dello Stato “occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”.


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