LIBRI – Un Giacomo Matteotti inedito e sconosciuto
Cent’anni fa, il 10 giugno 1924, a Roma veniva rapito e assassinato Giacomo Matteotti, parlamentare socialista polesano. Protagonisti del delitto furono i componenti di una squadraccia fascista; ma la responsabilità va attribuita al vertice del nascente regime, con in testa il suo capo Benito Mussolini. A lui e al suo partito Matteotti aveva duramente contestato il clima di violenza che ne aveva caratterizzato l’ascesa al potere; e proprio pochi giorni prima dell’assassinio, aveva denunciato in maniera circostanziata i brogli che avevano caratterizzato le elezioni del 6 aprile. Da sempre il politico polesano era nel mirino fascista, per l’energia, l’impegno, il coraggio con cui ne aveva contrastato l’ascesa, ergendosi a difensore ad oltranza della democrazia. Il libro di Crivellari e Jori ne ricostruisce la figura nel contesto umano, sociale e politico di cui è espressione: un Polesine arretrato ma ricco di fermenti, nel quale Matteotti si è schierato fin dall’inizio a sostegno e tutela dei ceti deboli, partendo dai contadini. Il testo ripercorre le tappe politiche della sua azione, dal livello locale fino a quello nazionale, mettendo in luce il contributo determinante da lui dato al miglioramento delle condizioni di vita ma anche alla presa di coscienza delle classi subalterne. In parallelo, una rivisitazione della tormentata storia del Polesine, per secoli emarginata, mettendo in luce il profondo legame di Matteotti con la sua terra e il suo impegno nel socialismo, di cui rappresenta tuttora un essenziale punto di riferimento. Un lavoro di ricerca e ampia documentazione sull’attività del politico , fino allo straordinario discorso del 30 maggio 1924 alla Camera, di attacco frontale al fascismo, che gli costerà la vita.
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