Federico Mantova: “Tanti i sogni ma vi racconto L’ultimo”
Martedì scorso, al cinema Don Bosco di Roma, ha avuto luogo l’attesissima prima del cortometraggio “L’ultimo sogno”, diretto da Davide Maria Marucci e prodotto dalla Artas Film di Federico Mantova e David Giovannoni. Un progetto di notevole qualità e spessore, nel cui cast artistico spiccano attori di prim’ordine: Daniele Parisi, Nicola Pistoia, Caterina Misasi, Daniele De Angelis, Eleonora Siro ed Elias Bai. In occasione del lancio del cortometraggio, L’Identità ha incontrato Federico Mantova che, assieme al socio David Giovannoni, lo ha prodotto con la Artas Film.
Federico, come nasce la Artas Film?
La società nasce per concretizzare quanto fatto in passato, avevamo già un film all’attivo dove “Artas” era solo un nomignolo, un vezzo; ma soprattutto per esorcizzare il lungo periodo di ripresa dopo lo stop del covid 19 e quindi ripartire più motivati dando sfogo alla creatività.
Cosa ti ha spinto a produrre “L’ultimo sogno”?
Davide Marucci, oltre che collega, è un amico e sapendo della società aperta con David Giovannoni ci ha subito proposto il progetto. Siamo stati onestamente colpiti da come ce lo ha esposto proprio per la forza con cui ce lo ha presentato, una forza dettata dalla sua esperienza personale e da questo potente legame con suo padre. Contestualmente abbiamo conosciuto lo sceneggiatore Francesco Sculco e il direttore della fotografia Fabrizio Gnoni che hanno saputo dipingere un’opera toccante con grande passione e dedizione.
Da dove nasce, invece, la tua passione per la settima arte?
David è cresciuto a pane e Sergio Leone mentre da parte mia, sarà il sangue ciociaro, ma ho avuto De Sica, Mastroianni e Manfredi come riferimenti. Con nomi così come fai a non appassionarti.
Finora qual è stata la più grande soddisfazione ottenuta durante la tua carriera?
Realizzare il mio primo documentario “Mentalità”: ci tenevo da morire e l’ho fatto contro chi mi diceva apertamente di lasciar perdere. L’aneddoto più bello, invece, è legato a Robert De Niro che, in un’occasione, tornò indietro per darmi la mano perché si stava congedando senza avermi salutato. Stavo morendo per l’emozione(ride, ndr).
Regista e produttore: come riesci a portare avanti entrambi i percorsi professionali?
Con grande difficoltà ma con il piacere di sapere che alla fine di ogni salita ti guardi indietro e ti gusti il panorama.
Un attore e un’attrice con cui ti piacerebbe collaborare?
La lista sarebbe troppo lunga e non saprei chi scegliere. Sarei invece più stimolato a scoprire un nuovo talento.
Attualmente a quali altri progetti ti stai dedicando?
Evito di parlarne non per scaramanzia quanto perché stiamo chiudendo due proposte bellissime ed estremamente emozionanti che abbiamo avanzato, parliamo di un nuovo corto e un documentario. Nel frattempo stiamo preparando un western da girare nel Lazio.
Il mercato estero è tra i tuoi interessi?
Per adesso lo vedo lontano. Sarebbe a tutti gli effetti un territorio da esplorare.
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