L’INTERVISTA – Centro, Danti: “Occorre una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa”
NICOLA DANTI EURODEPUTATO
“Occorre una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa”. A dirlo Nicola Danti, vicepresidente Renew Europe.
Renzi lascia il Riformista per dedicarsi alla campagna elettorale. Matteo sarà capolista in tutte le circoscrizioni?
Matteo già nel maggio scorso, quando aveva accettato la direzione del quotidiano, aveva chiarito che il suo impegno si sarebbe completato nell’arco di un anno, quindi nessuna sorpresa. Quanto alle prossime elezioni, sono in campo diverse opzioni. È chiaro che comunque noi di Italia Viva siamo pronti a gareggiare e nel caso, certo, con Renzi capolista in tutte le circoscrizioni.
È ancora possibile una lista Renew con tutti i moderati?
È auspicale, non solo possibile. E abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità a una lista di scopo per gli Stati Uniti d’Europa che si riconosca nella famiglia europea di Renew Europe. Serve una spinta decisiva dell’Europa, farla tornare protagonista sui tavoli globali, difesa e politica estera comuni, non possiamo essere sotto schiaffo del primo amico di Putin che passa. Insomma bisogna smettere di balbettare, e piuttosto concentrarsi sul sostegno all’innovazione ed alla produzione negli Stati membri, non possiamo più essere al traino dei mercati forti di altri continenti.
Bonino, intanto, se non riuscirà l’unione tra Azione e Italia Viva, chi sceglierà?
Non credo che si tratti di scegliere fra questo o quello. Ma di riconoscersi in un progetto, quello di chi vuole gli Stati Uniti d’Europa. Un progetto verso il quale serve portare voti e non veti. Leggo in queste ore molti pronunciamenti a favore di una lista unica di Renew Europe, un appello firmato da tanti giovani, l’orientamento di Libdem, un’aspettativa che mi sembra crescere nel nostro mondo di riferimento.
Si vocifera di una candidatura di Cottarelli. Sarà davvero in campo?
Ho molta stima dell’economista. Sicuramente se scegliesse di candidarsi, per il fronte riformista sarebbe un’ottima risorsa.
Nel duello Schlein-Meloni con gli outsider Conte-Salvini, esiste ancora uno spazio in Italia per il centro?
Renew Europe sarà in diretta concorrenza proprio con i Conservatori di Giorgia Meloni e con il gruppo di Matteo Salvini, per conservare la terza posizione più rilevante del Parlamento Europeo. Su tutti i temi più decisivi, siamo noi liberali, la vera alternativa al sovranismo di destra. Noi vogliamo sempre più Europa (gli Stati Uniti d’Europa), vogliamo riformarla per renderla più forte, la Meloni ne vuole sempre meno. Dall’economia alle migrazioni, dall’Ucraina al Medio Oriente, non c’è un singolo tema in cui Renew Europe non sia diametralmente alternativo alla destra. La nostra presidente del Consiglio siederà sui banchi con Orban e con l’ultra-destra francese, mi sembra abbastanza eloquente. Ogni voto disperso da Renew Europe in Italia, sarà un voto in più per Giorgia Meloni.
Come intendete distinguervi dal resto della minoranza?
Intende più di quanto stiamo già dimostrando in Parlamento? La nostra opposizione è concreta, non ideologica, ci opponiamo a Giorgia Meloni per la sua sostanziale inconcludenza, per le tante marce indietro, per la quotidiana litigiosità della maggioranza. E per i disastrosi risultati ottenuti fino ad ora in Europa, con il totale isolamento che la Presidente del Consiglio ha ottenuto. Mes e patto di stabilità sono solo le ultime prove.
Lei è stato a Bruxelles con Ferrandino. Non le risulta strano trovarselo come avversario?
Giosi Ferrandino è un amico, non mi risulta sia un avversario.
Che idea si è fatto, invece, rispetto a Bonetti e Rosato che adesso accusano Italia Viva di aver chiuso un campo da gioco?
Preferirei evitare qualsiasi commento. Diciamo che per anni, tutta la squadra di Italia Viva ha lavorato per Elena, consentendole di fare la ministra in due governi diversi.
Nel Pd già si parla di Gentiloni segretario. Possibile in futuro una nuova alleanza con i dem?
Ho smesso di occuparmi di quel che accade al Nazareno. E per quanto riguarda le alleanze, i dem sono più interessati a diventare la sesta stella di Conte.
Cosa ne pensa, invece, dell’ipotesi Nardella come dopo Schlein?
Non mi riguarda.
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