Teatro di Roma, la Confsal denuncia un “tiro al bersaglio”
Dal primo febbraio ad oggi, in merito alle vicende relative al Teatro di Roma, il sindacato autonomo Confsal Libersind e il suo segretario nazionale Sandro Pasquini “sono vittime di una farneticante, ignobile e violenta azione di diffamazione verbale e mediatica, un vero e proprio tiro al bersaglio con proiettili di fango confezionati da soggetti politicamente militanti che mirano a sopprimere chiunque, secondo la loro convinzione, ostacoli la realizzazione dei loro esclusivi interessi politici”.
Così in una nota del sindacato, il segretario generale Giuseppe Sugamele, che avverte: “Saranno gli avvocati a parlare per nome e per conto della nostra organizzazione che, va ricordato, è campione nei numeri di rappresentanza sindacale presso il Teatro. Certo, questo dà fastidio ai competitors che nel tempo, attraverso impresentabili soggetti, hanno tentato di affermare la loro presenza nel teatro senza alcun risultato ed oggi vorrebbero cavalcare l’onda della polemica politica per tentare l’okkupazione sindacale a loro tanto cara”.
“Siamo profondamente feriti, indignati e lesi nella nostra immagine e reputazione da affermazioni diffamatorie – prosegue la nota – e da articoli giornalistici privi di qualsiasi oggettivo riscontro o verificabile testimonianza. Si tratta di azioni strumentali artatamente costruite e messe in campo con l’unico evidente obiettivo di tenere alto uno scontro politico, quello sulle nomine dei vertici del Teatro di Roma, che non ci riguarda assolutamente. Vogliamo sommessamente ricordare a questi signori che non è il sindacato a nominare i vertici del Teatro di Roma. La nostra organizzazione sindacale avrà modo e maniera di confermare la sua storica indipendenza da cinghie politiche di sorta, cosa ben più difficile da dimostrare da altre blasonate organizzazioni sindacali”.
“Il nostro successo di rappresentanza, che vede l’adesione al nostro sindacato della quasi totalità dei
dipendenti del Teatro di Roma – afferma Sugamele – , si deve alle indubbie capacità sindacali di Sandro Pasquini e le accuse di azioni “coercitive” per ottenere il consenso sono pure illazioni. Ma intanto, chi dovrà rispondere alle citazioni per diffamazione inviate dai nostri avvocati saranno il signor Cristian Raimo, che nella pubblica assemblea del 1 febbraio 2024 svoltasi al Campidoglio alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri ha tacciato il Libersind di essere una organizzazione composta da
squadristi e fascisti e il giornale on-line “Fanpage.it”, nella persona del suo direttore responsabile, che ha
montato una autentica tempesta di fango mediatico, una inchiesta in modalità “Stasi” senza alcun reale
fondamento, ai danni del nostro segretario Sandro Pasquini, al quale va il mio personale totale supporto e
profonda stima, analogamente a quella sempre dimostrata nei suoi confronti dai quadri sindacali della nostra Organizzazione, dai suoi associati e dai suoi colleghi dipendenti del Teatro di Roma”.
Torna alle notizie in home