SANREMO 2024: A LOREDANA BERTE’ IL PREMIO DELLA CRITICA MIA MARTINI
Era emozionatissima quando giovedì scorso commossa per il risultato ottenuto in graduatoria nelle prime due serate si era presentata spontaneamente in sala stampa, per ringraziare tutti. E con la sua solita ironia aveva chiesto ai giornalisti di votarla per il premio della critica. Loredana Bertè ci teneva proprio a ricevere questo riconoscimento intitolato alla sorella Mimì. Per se stessa, ma anche perché sua sorella, indimenticabile interprete di tanti successi, non era riuscita mai a vincere nulla nella sua carriera. Salvo quel secondo posto al Festival del 1992, quando si vide sfilare il podio più alto per “Gli uomini non cambiano”, soffiato (inspiegabilmente contro tutti i pronostici) da Luca Barbarossa e dalla sua “Portami a Ballare”.
Oggi Loredana può finalmente impugnare il premio della Critica, per la canzone “Pazza”. Oggettivamente meritatissimo, vista l’evoluzione che la Bertè ha affrontato negli ultimi anni, capace di passare dai fasti degli anni ’80, al buio del decennio successivo, fino alla ripresa totale nel 2018 quando con i Boomdabash si scalò tutte le classifiche con “Non ti dico no”. La scomparsa di Mia Martini in quel tragico giugno del 1995 è stato per lei un colpo troppo forte da digerire, da metabolizzare. Ma la forza di volontà l’ha premiata riportandola sul palco e alla ribalta, così come oggi essere a essere la preferita dei giornalisti italiani accreditati a Sanremo 2024 nella sala stampa del teatro Ariston. A farle compagnia Angelina Mango, che invece si è aggiudicata il premio della Sala Stampa Lucio Dalla (ubicata a CasaSanremo), dove a seguire il Festival sono gli inviati delle radio, delle tv private e di parte dei siti web. Un ottimo posizionamento per lei, anche perché solitamente questo premio determina sempre un indicatore “privilegiato” del brano che sentiremo come il tormentone dei prossimi mesi.
Piccolo “incidente” a poche ore dalla proclamazione dei premi, quando l’embargo imposto per la diffusione dei due nomi è stato violato da un noto quotidiano, scatenando prima la rabbia di tutti i giornalisti delle rispettive sale stampa, e poi una corsa affannata per battere la notizia dopo un concordato e a quel punto necessario “liberi tutti”.
ANDREA IANNUZZI
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