Economia

Gli extraprofitti d’oro fanno le banche ancora più ricche

di Giovanni Vasso -


Alla festa degli extraprofitti, le banche stappano il loro champagne migliore. I numeri non mentono: grazie alla politica monetaria ultrarigorista varata dalla Bce, la stessa che anche ieri è tornata a predicare contro le misure di sostegno alle famiglie e contro i governi troppo spendaccioni, gli istituti di credito brindano a utili a doppia cifra. È proprio vero quello che si dice della crisi: ciò che per qualcuno è un problema, per gli altri diventa un’opportunità.
Colta in pieno dalle banche top del nostro Paese. Unicredit, qualche giorno fa, ha annunciato di aver raggranellato, solo nel 2023, utili record per 8,6 miliardi di euro. Intesa San Paolo, di rimando, ha affermato di aver segnato, nell’anno “migliore di sempre” (Messina dixit), guadagni per 7,7 miliardi. Persino Monte dei Paschi, che da tredici anni dava più dolori che gioie è tornata a far sorridere i suoi azionisti: utili a due miliardi e finalmente torna la cedola dei dividendi. Ma tutto (o quasi) il settore creditizio italiano festeggia. Banca Generali, per esempio, ha dichiarato un utile netto pari a 326,1 milioni di euro, che ha indotto i vertici della banca legata al colosso assicurativo di Mogliano Veneto a parlare di “massimi di sempre”. Contestualmente, i profitti sono cresciuti in termini percentuali del 45%, un trend che risulta “nettamente superiore all`obiettivo del piano triennale (+10%-15%), segnando un nuovo massimo storico nel percorso di sviluppo sostenibile della banca”. Già pronti i dividendi da 251,2 milioni di euro (2,15 ad azione).

La vicenda extraprofitti per le banche non sembra valere solo per il nostro Paese, chiaramente. Le cose vanno a gonfie vele anche per Crédit Agricole. La banca francese ha annunciato di aver messo a bilancio qualcosa come 8,3 miliardi di euro di utili a fronte di ricavi che sfiorano i 36,5 miliardi. “Gli ottimi risultati del gruppo nel 2023 (8,3 mld), così come quelli del quarto trimestre (1,7 mld), benché abbiano naturalmente risentito di un significativo volume di sinistri per gli eventi climatici, dimostrano ancora una volta l’efficacia e la solidità del nostro modello”, ha spiegato il Ceo Philippe Brassac. Solo la divisione italiana di Crédit Agricole ha chiuso il 2023 con un utile netto in ascesa addirittura del 64% per una somma pari a 708 milioni di euro. I ricavi italiani assommano a più di 3 miliardi.
Anche in Germania le cose vanno bene. Deutsche Bank ha annunciato, poco più di una settimana fa, di aver chiuso un utile pre-imposte pari a 5,7 miliardi di euro. Numeri in crescita del 2% a fronte di ricavi che salgono del 6%. Gli azionisti si preparano a pregustare un gustoso dividendo da 1,6 miliardi. Non era scontato, considerato l’enorme spavento che l’istituto di credito tedesco aveva fatto prendere agli investitori nella primavera scorsa, subito dopo lo choc causato dal tracollo di Crédit Suisse. Una grana che è costata a Ubs, che l’ha assorbita per evitare il sisma finanziario, qualcosa come 279 milioni di rosso in bilancio per il quarto trimestre 2023. Si tratta, forse, dell’unica banca che non sorride anche se, senza i tassi alle stelle, probabilmente sarebbe potuta andare anche peggio ai banchieri elvetici.
Per tornare in Italia, brinda anche Mediolanum: record di utili a 822 milioni di euro che fanno unire la voce dell’ad Massimo Doris a quella di tutti gli altri banchieri italiani: “Un anno straordinario”. È stato tale anche per banca Ifis (131 milioni di utili). Piero Luigi Montani, amministratore delegato di Bper, la Banca popolare dell’Emilia Romagna, ha dichiarato che il 2023 è stato “un anno da incorniciare” grazie a poco più di un miliardo e mezzo di euro di utili netti a fronte di 5,2 miliardi di ricavi. Un’altra “popolare”, quella di Sondrio, ricorderà per molto tempo il 2023, “un anno eccezionale” che ha portato in dote utili per poco più di 461 milioni. C’è poi Fineco che, con un utile netto a 609 milioni, si gode un aumento percentuale dei guadagni pari al 42%. Insomma, brindano tutti alla grande festa degli extraprofitti delle banche.


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