Arriva Cartelman, la nuova frontiera della guerra dei poveri
C’è un nuovo eroe in città. Guida un trattore, ma non marcia su Sanremo. Protesta anche lui, però. A modo suo. Dopo Fleximan, il paladino che ha abbattuto decine di feroci autovelox in giro per il Nord Italia, ecco Cartelman. E non prendetevela con noi se i giornaloni hanno meno fantasia di un burocrate uzbeko degli anni ’50. Cartelman, dunque, il distruttore di segnali stradali che impongono i limiti di velocità a 30 km/h. Non a Bologna dove, Lepore dixit, si possono finalmente sentire cinguettare gli uccellini ma a Cappella Maggiore nelle campagne trevigiane. Dove erano stati apposti i segnali, da meno di ventiquattr’ore, è passato il trattore che ne ha fatto giustizia. Cinque ne ha travolti, sradicati, eliminati. La lotta è dura ma continua. Le autorità, come nelle migliori storie Marvel, non ne sono poi così felici. “Delinquenti, li denunciamo”, ha tuonato il sindaco Mariarosa Barazza. I giornaloni, ormai un unico Daily Bugle, si accodano più furenti di John Jonah Jameson quando gli parlano di Spiderman. Ma il popolo, la mai abbastanza vituperata ggente, è con Cartelman. Si schiererebbero pure col demonio pur di far dispetto all’autorità o a chi ne fa le veci. I commenti sui social parlano da sé. Le avventure tragicomiche del trattore della libertà, così come le fantastiche imprese di un panzone di mezz’età col flex, rappresentano il massimo della rivoluzione che ci possiamo permettere.Non saranno Robin Hood, semmai dei Bart Simpson. Che ci risulta, inconfessabilmente e infinitamente più simpatico e dignitoso della sorellina smorfiosa e saccente Lisa col ditino alzato. Lo scontro di classe, oggi, è tutto qui.
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